domenica 31 maggio 2009

Riso Pink


Queste sono delle mini porzioni da antipasto o aperitivo ma nulla vieta di proporle come primo piatto ... A mio avviso come portata principale può risultare troppo stucchevole visto il retrogusto dolce della barbabietola che non a tutti piace (...anche a me piace poco...devo dire la verità ;). Ho cercato di contrastare il dolce con l'aspro del limone ed il sapore rinfrescante della menta. Ne è uscito un riso molto particolare e colorato.

Ingredienti:

1/2 tazza di riso integrale
1 tazza di acqua
una manciata di menta piperita fresca
una manciata di prezzemolo fresco
mezza barbabietola precotta
mezzo limone bio
un pizzico si sale
un cucchiaio di shoyu


Procedimento:

Cuocere in pentola a pressione il riso con l'acqua, la barbabietola tagliata a piccoli dadini, ed un piccolo pizzico di sale, per circa 20 minuti (se non avete fatto prima l'ammollo). A fine cottura aggiungere lo shoyu, il mezzo limone grattugiato la menta e il prezzemolo lavati e tritati finemente. Aiutarsi con delle formine per porzionare e guarnire con listarelle di limone.

sabato 30 maggio 2009

Insalata di Basmati ... a modo mio

Se continueranno queste temperature credo proprio che dovrete sopportare qualche "insalata di riso" bella rinfrescante!!! Per fortuna non sono più vittima di quella di mia madre (per carità donna premurosa e madre eccezionale...ma diciamo in cucina non posso proprio dire che le piaccia sperimentare dunque l'insalata di riso sempre ... sempre uguale...) la classica sottaceti, wustel e maionese!!! ;DDD
Dunque finalmente posso invece dare sfogo alla mia creatività e provare abbinamenti particolari... Credo proprio che seguiranno altri esperimenti, visto che questo piatto è venuto benissimo!!!

Ingredienti per 3 porzioni:

una tazza di riso basmati integrale
una tazza di acqua
una decina di olive nere
una piccola manciata di germogli misti
10 pomodorini secchi
un cucchiaio di fiocchi di nori
100 g di tofumini o feta
un cucchiaio di olio evo
un cucchiaio di capperi dissalati

una presa di sale
6/7 taccole tagliate a stisce

hatcho miso e miso bianco (di riso quanto basta)

Procedimento:

Questa è un'insalata molto veloce l'unica cosa da preparare in anticipo (1/2 giorni) sono i tofumini, da una ricetta della cuoca petulante, che riporto quì di seguito: ricoprire il pezzo di tofu con miso (io ho mescolato l'hatcho miso con il miso bianco di riso) se non amate i gusti forti vi consiglio il miso di riso o d'orzo ed una fermentazione leggera (non più di un giorno) se invece desiderate avere dei tofumini ben saporiti fateli stare due giorni. Una volta insaporiti bene pulite tutto il miso e tagliateli a cubetti. Nel frattempo cuocere il basmati nell'acqua necessaria a coprire il riso per circa dieci minuti, con una presa di sale. Appena pronto scolatelo e passatelo sotto l'acqua a raffreddare. Unite in un'insalatiera il tofu a cubetti, i germogli misti, 10 pomodorini secchi tagliuzzati, le olive, i capperi, la nori in fiocchi, le taccole (tagliate e bollite) l'olio ed infine il riso. Lasciare insaporire tutti gli ingredienti e servire.

venerdì 29 maggio 2009

Crema di Topinambur


Il Topinambur è un alimento poco conosciuto, ma viste le sue proprietà terapeutiche, vi propongo una cremina leggera e gustosa. Questa radice, grazie a un altissimo contenuto di inulina (una particolare fibra altamente solubile), è il miglior alleato alimentare dei diabetici. Inoltre favorisce la secrezione lattea e contrasta la ritenzione idrica.
Contiene le vitamine del gruppo B, sali minerali (potassio, ferro, fosforo, magnesio) e può essere consigliato per diete dimagranti, perchè grazie al contenuto della fibra solubile, le pochissime calorie, sono ancora meno assorbite dall’organismo.


Ingredienti per due persone:

500 g di topinanbur
una presa di sale
una tazza e mezza di acqua
1 cucchiaio colmo di silk tofu (o panna di soya)
un cucchiaio di olio evo
pepe q.b.
prezzemolo per guarnire



Procedimento:

Cuocere il topinambur in acqua ed una presa di sale fino a che non si sfalda. Essendo una radice deve cuocere parecchio per cui io ho usato la pentola a pressione per 13 minuti dal fischio. A cottura ultimata frullare il topinambur con il silk tofu e l'olio, aggiungere acqua di cottura se necessita (io l'ho aggiunta tutta). Potreste sostituire il silk tofu con la panna di soya. Infine prima di servire guarnire con pepe e prezzemolo.

mercoledì 27 maggio 2009

Un pò di vitamina C ?


Con il caldo che incalza sempre più abbiamo bisogno di bevande fresche e dissetanti (...non ho detto fredde però... ;D) per fortuna che le previsioni mettevano pioggia....ma doveee?
I mirtilli sono uno dei frutti che prediligo in questo periodo, sarebbe da preferire quelli biologici o meglio selvatici, sono ricchi di acidi organici, contengono buone quantità di zuccheri semplici, tannini, le vitamine A, C e, in quantità minore, B. Sono rinfrescanti e calmanti per lo stomaco irritato, astringenti, antidiarroici e antisettici. Sembra anche che, da un recente studio, riescano a combattere il colesterolo alto.

Ingredienti per un bicchiere:

100 g di mirtilli
20 g di cranberries secchi
300 g di acqua
il succo di mezzo limone (20 g)
un cucchiaio di sciroppo d'acero (o malto)




Procedimento:


Frullare tutti gli ingredienti eccetto il limone che va spremuto a parte ed aggiunto alla fine. Consiglio di filtrare la preparazione, prima di servire, per eliminare i fastidiosi semini. Decorare con foglioline di menta. Il succo io l' ho bevuto e temperatura ambiente perchè le bevande troppo fredde sono da evitare (in quanto bloccano la digestione) comunque è rinfrescante e dissetante ugualmente e per niente dolce. Se vi piacciono le cose zuccherose aumentare le dosi di sciroppo d'acero (sostituibile anche con malto).

martedì 26 maggio 2009

Piadina light

Visto che il forno è rotto e per un pò non sarà possibile sfornare del pane...mi arrangio come posso... poco male, viste le temperature bollenti di questi giorni! Questa è poi una preparazione che non richiede molto tempo ed è perfetta se rientrate tardi dal lavoro o come svuota frigo.

Ingredienti per l'impasto (2 piadine):

60 g di farina integrale di orzo
60 g di farina di farina "00"
2 cucchiai di olio di sesamo o olio evo
una presa di sale
semola di grano duro q.b.
acqua q.b.


Per il ripieno:

tofu silk (in alternativa stracchino)
olio evo q.b.
una presa di sale
germogli misti
una manciata di rucola
patè di pomodorini secchi



Procedimento:

Per le piadine riunire tutti gli ingredienti in una bull ed impastare velocemente, aggiungere acqua q.b. per formare un impasto che non si attacchi alle mani. Lavorarlo per qualche minuto energicamente e dividerlo in due palline, della grandezza di un mandarino. Nel frattempo frullare il tofu silk con l'olio a filo (regolatevi voi) ed un pizzico di sale (per chi lo sostituisce con lo stracchino saltare il passaggio). Spianare le piadine, aiutandosi con della farina di grano duro, cercando di farle più sottili possibile. Cuocerle in una piastra antiaderente bollente. Bucherellare la superficie con una forchetta e quando inizinano a formarsi delle bolle girare. Finire di cuocere dall'altro lato. Condire da un lato con patè di pomodori secchi e dall'altro con silk tofu. Aggiungere la rucola (condita leggermente con poco olio e sale) e sormontare con una manciata di germogli (io avevo un mix di: lino, colza, crescione, trifoglio, sango). Ripiegare e divorare ;DD

lunedì 25 maggio 2009

Mini Seitan-Burgher


In questi giorni in vari blog ho sentito parlare spesso di tofu burgher o alternative valide alla solita carne. Io mangio burgher vegetali da una decina di anni. Inizialmente li compravo, ma da poco tempo, ho iniziato a sperimentarli personalmente e la cosa mi ha fatto molto, molto piacere. Questo burgher è estremamente appetitoso e non ha niente da rimpiengere a quello di carne. Inoltre è un'alternativa molto più leggera e digeribile, che si sposa meglio con queste temperature a dir poco caraibiche.

Ingredienti per 5 porzioni mini:

90 g di funghi pioppini
120 g di seitan
50 g di ceci cotti
20 g di granulato di soya
un cipollotto fresco
uno spicchio di aglio
una stecca di rosmarino
5 cm di zenzero
un cucchiaio di olio evo
un mazzetto di prezzemolo fresco
pangrattato q.b.
salsa tamari e acqua q.b.




Procedimento:

Preparare una marinatura per il seitan che basti a coprirlo con la stessa quantità di salsa tamari ed acqua. Aggiungere l'aglio diviso in due, lo zenzero fresco tagliato a fettine, il cipollotto tagliato a rondelle, e la stecca di rosmarino. Lasciare in frigo coperto per 12/36 ore. Passate le ore necessarie all'insaporimento scolare il seitan e tagliarlo grossolanamente, metterlo in un frullatore insieme ai funghi pioppini crudi, i ceci cotti, il granulato di soya, un cucchiaio di olio e un mazzetto di prezzemolo fresco. Frullare tutto. Riporre in frigorifero almeno un'ora per far freddare l'impasto. Fare dei mini burgher aiutandosi con delle formine, panandoli esternamente e cuocere in forno caldo per 15 minuti a 170°.

domenica 24 maggio 2009

Orzo mondo e lenticchie beluga

Questa è una ricetta da metà stagione ma se la fate freddare potete servirla anche in questo periodo...con un caldo mostruoso ;DD

Ingredienti:

una tazza do orzo mondo
3/4 di tazza di lenticchie beluga (nere)
due cucchiai di olio evo
sale q.b.


Procedimento:

Mettere a bagno l'orzo mondo per almeno quattro ore. Cuocere in pentola a pressione con una presa di sale(sarebbe buona norma dopo il fischio inserire lo spargifiamma e cuocere a fuoco moderato) per un'ora. Nel frattempo cuocere in una pentola di acciaio dal fondo alto le lenticchie beluga per circa una ventina di minuti (non si devono però sfaldare) ma rimanere sode. Far freddare gli ingredienti ed unirli insieme a mò di insalata, aggiustando di sale ed aggiungendo l'olio. Servire e buon appetito ;)

sabato 23 maggio 2009

Sri Lanka

E' notizia di questi giorni la presunta fine della guerra tra il governo dello Sri Lanka e le Tigri Tamil, con l'uccisione del leader, Veluppai Prabhakaran. E' stata una guerra lunga che risale alla notte dei tempi e che si è accentuata dopo la colonizzazione Inglese (prima c'era stata quella Olandese) quando l'isola si chiamava Ceylon e i coloni di Sua Maestà la Regina decisero di emarginare la maggioranza singalese privilegiando (con migliori posti di lavoro ed istruzione) la minoranza tamil. Con la riconquista della libertà la maggioranza singalese ha iniziato un processo di estromissione della popolazione tamil con conseguenza da parte di quest'ultima della richiesta dell'indipendenza negli anni '70 rivendicando la parte settentrionale dell'isola, come territorio. Dal '77 ad oggi si è succeduta una sanguinosa guerra, affievolita solo dallo tzunami del 2004 quando l'isola contò 40.000 morti.
Io in Sri Lanka ci sono stata nell'ottobre del 2008. Non nego che vi ho lasciato un pezzettino del mio cuore tanto è bella! La popolazione vive con pochissimo, ma sono sorridenti, educati e con tanta dignità...Ricordo ancora il profumo delle spezie esportate in tutto il mondo, le piantagioni di thè di ogni tipo... ne ho portata via una scorta ;) i loro tessuti preziosi, gli splendidi massaggi ayurvedici, la giungla meravigliosa nella sua possenza, gli animali che potevi trovare in ogni dove e sovente dormivano in mezzo alla strada e si doveva stare attenti oltre alle macchine che venivano dal senso opposto anche a loro. E' una terra che ti lascia stregata e della quale non puoi non sentire la mancanza.
Spero che la fine della guerra porti alla popolazione, tutta, la serenità che fino ad ora non hanno avuto.


Le tre lingue nazionali (singalese - tamil - inglese)

I mezzi di trasporto (taxi) più diffusi
La roccia di Sigirya o roccia "del leone"

Le scimmie sono presente in ogni dove e ti aspettano sui
balconi dell'hotel per mangiare qualcosa!!!


Il ficus benjamin più grande del mondo

Le piantagioni da thè

La giungla incontaminata
La vista dall'alto di Sigirya ...In lontananza la statua del Buddha

Il mitico varano (stavamo fermi in mezzo alla strada aspettando che attraversasse!!!)

I coloratissimi mercati

L'attuale bandiera nazionale dello Sri Lanka che sostituì l’«Union Jack» britannico dopo l'indipendenza. Il leone, simbolo della forza, brandisce una sciabola, simbolo della giustizia e dell’equità. La bandiera è costruita in base al numero 4: ai quattro angoli, le foglie dell’albero sacro rappresentano le quattro virtù del buddhismo, e anche i colori sono quattro, a rappresentare la forza (rosso), la saggezza (giallo), la minoranza tamil (arancio) e quella musulmana (verde).

venerdì 22 maggio 2009

Patè di lenticchie di Castelluccio



Un patè semplice, veloce che si adatta bene ad estate ed inverno, infatti è buono consumato sia caldo che freddo. La lenticchia è un legume estremamente salutare, con un buon contenuto di proteine, ferro e fibre alimentari, ed un'ottimo contenuto di minerali. Sono molto legata a questa materia prima perchè fa parte dei piatti tipici Umbri e delle nostre tradizioni culianarie, infatti, proprio a Castelluccio di Norcia all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini (a 1600 mt), la lenticchia è coltivata fin dal 3000 A.C., e la loro fioritura tra maggio e luglio si dice sia uno spettacolo stupendo ed un tripudio di colori. Io purtroppo non ho mai avuto modo di passare a Castelluccio in quel particolare periodo dell'anno ma è stato molto bello visitare quei posti rimasti ancora selvaggi ed autentici e capire che la sussistenza ed il turismo di tutto il paese è legata a questa piccola "lènte" come si chiama in dialetto.
Se riuscirò a fare un reportage fotografico posterò le foto ;)))
Ora dopo tanto parlare...vediamo la ricettina...davvero ina...


Ingredienti:

una tazza di lenticchie di Castelluccio di Norcia (IGP)
1 tazza e 1/2 di acqua
una presa di sale
due cucchiai di olio evo
un cucchiaio raso di curry
una punta di paprika
una manciata di prezzemolo


Procedimento:

Cuocere le lenticchie ben sciacquate in una tazza e mezzo di acqua leggermente salata. Appena si sfaldano frullarle (mantenere tutta l'acqua se necessario, altrimenti scolarle) rimetterle sul fuoco aggiungere un cucchiaio di curry in polvere (il mio viene direttamente dallo Sri Lanka, ne ho due miscele diverse una gialla l'altra verde che di solito mischio), paprika, olio evo e prezzemolo. Far andare pochi minuti per far insaporire il tutto e per far prendere consistenza. Aggiustare di sale se necessita. Servire caldo o freddo a seconda dei gusti.

giovedì 21 maggio 2009

Pesto di rucola e pomodorini secchi



Cosa c'è di meglio di un pesto facile da fare, veloce e rinfrescante quando si rientra tardi dal lavoro? Io poi amo la rucola e trovo che si sposi benissimo con il tofu, il quale essendo quasi insapore riesce a riequilibrare l'amarognolo della prima. E poi i pesti mi piacciono e mi fanno liberare la fantasia tante sono le possibilità a disoposizione! ..... Ora bando alle ciance e via con la ricetta!!!!

Ingredienti:

180 g di fusilli integrali
80 g di rucola
50 g di olio evo
30 g di pinoli
60 g di tofu
4/5 pomodorini secchi
un piccolo spicchio di aglio
una presa di sale


Procedimento:

Mentre la pasta cuoce tostare i pinoli e frullare tutti gli ingredienti insieme fino a formare un pesto omogeneo. Se manca di liquido aggiungere poca acqua per renderlo più cremoso. E' divino anche da spalmare sul pane...peccato che è stato spazzolato via tutto!

p.s. per renderlo il pesto più delicato togliere la parte centrale dell'aglio.

mercoledì 20 maggio 2009

Riso semplice con quenelle di carota


Questo è un riso molto delicato, rimane leggero e digeribile. Io di solito utilizzo il riso integrale (più ricco di fibre e minerali) ma potete usare quello che più preferite. Il condimento è delizioso grazie al contrasto tra il dolce della carota e l'asprigno/salato della umeboshi. Inoltre il condimento risulta molto soffice visto che frullando incorpora aria, ed ha un bel colore, il che non guasta mai ;D

Ingredienti per due porzioni:

mezza tazza di riso integrale
3 carote
2 prugne umeboshi
2 cucchiai di olio evo
acqua q.b.


Procedimento:

Cuocere le carote ben pulite in una quantità di acqua che basti a coprirle. Nel frattempo cuocere il riso integrale in pentola a pressione (io di solito, lo lascio in ammollo qualche ora per velocizzare) in una tazza di acqua e dal sibilo calcolare 10/20 minuti (dipende se avete fatto l'ammollo o no). Pestare nel suribachi le umeboshi con l'olio (potete anche usare un frullatore ad immersione). Frullare le carote ed unirle alle umeboshi. Impiattare il riso e servire il condimento a forma di quenelle (aiutandovi con due cucchiai per dare la forma). Altra opzione è quella di mescolare il condimento direttamente al riso ed impiattare. Come vedete non è presente il sale nel riso perchè il condimento è abbastanza saporito, sta a voi poi decidere se usare meno umeboshi per avvertire meglio il dolce della carota o viceversa.

martedì 19 maggio 2009

Tzaziki vegan



In giornate calde come queste è sempre piacevole mangiare un piatto rinfrescante. Lo tzaziki è molto invitante e mi ricorda la vacanza a corfù dove ne ho mangiato in abbondanza... ;)
E' molto buono con lo yogurt greco ma a mio avviso il tofu gli lascia un sentore ancora più delicato (oltretutto diamo una mano alla salute...il che non guasta ;D). Nella lista ingredienti ho messo l'aceto (che nella ricetta originale c'è) io francamente non lo avevo per cui l'ho omesso (...pertanto con buoni risultati) ma se avessi dovuto comprarlo avrei sicuramente optato per quello di mele, più delicato.


Ingredienti:


una confezione di silk tofu (250g)
due cucchiai di olio evo
uno spicchio di aglio piccolo
qualche fogliolina di menta
un cetriolo grande
un cucchiaio di aceto
sale e pepe q.b.

Procedimento:

Pulire il cetriolo e scavarlo internamente togliendo i semini. Affettarlo con la grattugia (passo grande) e metterlo a scolare in una pressa con un pò di sale. Se non avete la pressa vi consiglio un colino ed un peso sopra. Lasciarlo almeno un'ora. Passato questo tempo versare il cetriolo in un fazzoletto di cotone e strizzarlo bene. Scolare dall'acqua il tofu posizionandolo sempre in un colino. Lavare la menta. Inserire nel boccale del mixer tutti gli ingredienti: il tofu, il cetriolo, la menta, l'olio, l'aceto e l'aglio. Frullare bene il tutto fino a creare una cremina liscia. Aggiustare di sale e pepe. Servire fredda.

lunedì 18 maggio 2009

Bifun con verdure piccanti

I Bifun sono spaghettini di riso giapponesi ideali per pasti leggeri e sazianti. Essendo composti totalmente da riso sono adatti anche a chi non ama il glutine. La cottura del piatto occupa pochi minuti per cui se si ha tutto pronto è anche un piatto veloce da fare. Inoltre amo cucinare nel wok e lo trovo molto primaverile ;D

Ingredienti per tre porzioni:

150 g di bifun
3 carote
100 g di funghi pioppini
2 cucchiai di piselli
2 funghi shijtake
1 porro
una manciatina di alghe arame
una manciatina di fagiolini
un cucchiaio di fave fresche
1 zucchina
5 cm di zenzero
2 cucchiai di tamari
3 cucchiai di olio di sesamo
un cucchiaio di mirin

Procedimento.

Ammollare separatamente gli shijtake e le alghe arame per almeno 30 minuti. Mettere sul fuoco una pentola con acqua leggermente salata, appena raggiunge il bollore spegnere il fuoco ed aggiungere i bifun. Lasciar cuocere per 2/3 minuti e scolare. Pulire le verdure, tagliare a dadini la zucchina e le carote, tagliare a rondelle il porro, sbucciare le feve dalla pellicina esterna, strizzare le arame, strizzare e tagliare sottilmente gli shijtake, tagliare i fagiolini. I pioppini li lascio interi visto che sono piccoli. Scaldare in un wok di ghisa 3 cucchiai di olio di sesamo, appena ben caldo aggiungere le verdure (zucchina, carote, pioppini interi, fave, shijtake, fagiolini, alghe porro e piselli). Nel frattempo che saltano (non devono spappolarsi ma diventare croccanti) aggiungere piano piano la soluzione di tamari e mirin (con proporzione 2:1). Grattugiare lo zenzero e strizzarne la polpa ricavandone succo da aggiungere alle verdure. Infine aggiungere i bifun far insaporire due minuti ed impiattare.

domenica 17 maggio 2009

Quiche con crema di asparagi e pistacchi



Ingredienti per 6 mini-quiche:

un mazzetto di asparagi
una confezione di pasta sfoglia
due cucchiai di pistacchi sbucciati
100 g di silk tofu
3 cucchiai di olio evo
pepe q.b.
sale q.b.


Procedimento:

Pulire gli asparagi, escludere le parti finali e mettere da parte le punte. Bollire i gambi in acqua leggermente salata e cuocere al vapore le punte fino a farle diventare appena tenere. Scolare i gambi e frullarli con silk tofu, olio ed aggiustare di sale e pepe se necessita. Accendere il forno a 160°. Stendere la sfoglia, tagliare dei cerchi della grandezza dei vostri stampini (io ho usato quelli da crostatina) e sistemarli premendo bene sui bordi affinchè aderisca perfettamente. Riempire di crema di asparagi e decorare la superficie con le punte. Infornare appena raggiunti i 180° per circa 10/15 minuti, controllando di far dorare bene le quiche. Appena sfornate, spolverizzare di pistacchi tritati grossolanamente.

venerdì 15 maggio 2009

Un appuntamento importante

Per chi fosse interessato all'argomento ho scoperto grazie a lei che domenica 17 maggio alle 21.30 su Rai 3 durante il programma "Report" si parlerà dei danni causati alla salute e all'ambiente dagli allevamenti intensivi.
La puntata si intitolerà "Carne per tutti". Riporto anche io il comunicato stampa:
"In Italia siamo 60 milioni di abitanti e macelliamo circa 500 milioni di polli all’anno, 4 milioni di bovini e 13 milioni di suini. Ma siccome non ci bastano il resto lo importiamo. Con il resto s’intende quella carne che serve ad arrivare al centinaio di chili che ognuno di noi mangia. Stessi quantitativi si consumano in Europa e Stati uniti. Ma sul pianeta Terra vivono 6 miliardi e mezzo di persone, molti muoiono di fame, altri che la carne non possono permettersela la vorrebbero. Tra qualche anno diventeremo 10 miliardi, potremmo produrre carne per tutti? C’è chi dice che sarebbe il suicidio del pianeta. Fao, Onu, Ipcc avvertono che il 18% dei gas serra che alimentano i cambiamenti climatici sono frutto degli allevamenti, che battono tutte le altre attività umane, comprese le emissioni dell’intero parco auto del pianeta. Ancora: un chilo di carne di bovino ha consumato dieci volte il suo peso in cereali per essere prodotta - cereali che potrebbero sfamare molte più persone - e ha consumato 15.000 litri di acqua. Non basta. Più della metà degli antibiotici prodotti sono usati per uso zootecnico. Le malattie negli allevamenti intensivi aumentano, così come i ceppi di batteri resistenti agli antibiotici, ma aumentano anche le malattie umane da benessere come patologie coronariche, diabete, obesità che direttamente derivano da eccessivo consumo di alimenti animali. Senza contare il problema della montagna di liquami ed escrementi che inquinano acque e terreni e non sappiamo più dove mettere. Anzi no, pur di non chiudere allevamenti, adesso in Veneto, Lombardia e Emilia Romagna la parola d’ordine è: pirogassificazione, ovvero fare energia elettrica con pollina e simili. Potere calorico ridicolo, efficienza economica nulla, inquinamento da fumi intollerabile, ma l’escamotage è stato equiparare la pollina all’energia solare ed eolica e quindi usufruire degli incentivi che pagano quattro volte il valore di mercato dell’elettricità ricavata da fonti rinnovabili!La cosa paradossale è che meno costa produrre il cibo carne, con questo modello di allevamento industrializzato, più aumenta l’impatto sull’ambiente, così che l’agricoltura è la prima vittima di un paradigma economico che non regge più. Che fare? Alcune soluzioni sono possibili. Vanno attuate subito, ma qualcosa già si muove."
** Sono previste le repliche di questa puntata su Raisat Extra canale 121 piattaforma Sky nei seguenti giorni:
Lunedì 18/05 alle 10.00 e alle 21.00
Giovedì 21/05 alle 16.45
Venerdì 22/05 alle 24.00
Io non me lo perderò ;)

Risotto al porro e semi di papavero

Questo come molti dei miei piatti è un semplice risotto....La cosa carina è invece la presentazione. Credo che portare a tavola un piatto bello esteticamente appaghi anche di più sensorialmente. Mi piace prendere spunto dalla grande abilità giapponese di presentazione dei piatti che secondo me è semplicemente stupefacente e rende ancora più piacevole il pasto.

Ingredienti per due persone:

una tazza di riso integrale
un porro grande o due medio piccoli
un cucchiaio di dado vegetale (fatto in casa)
due cucchiai di semi di papavero
due cucchiai di olio evo
acqua q.b.
sale q.b.
pepe q.b.

Procedimento:

Ammollare il riso integrale ben lavato in due tazze di acqua per almeno 4 ore. Dopodichè bollirlo per 10 minuti in pentola a pressione (ciò per velocizzare la preparazione). Il riso sarà cotto per metà....Finiremo la cottura con il "metodo tradizionale", questo per avere la cremosità che si ha nei risotti con riso raffinato. Se preferite il metodo tradizionale saltate questo passaggio ed aggiungete il riso crudo nel passaggio che spiegherò successivamente (tenete conto che un riso integrale si cuoce in 40-50 minuti). Nel frattempo tostare in una pentola di acciaio dal fondo alto il porro lavato e pulito dalle foglie più grandi (che vi consiglio di non buttare perchè faranno parte della decorazione) in due cucchiai di olio evo. Preparare il brodo facendo bollire in mezzo litro di acqua un cucchiaio di dado (fatto in casa :D) e con questo allungate la cottura del porro. Dopo 6/7 minuti aggiungete il riso e portate a cottura allungando di tanto in tanto con il brodo vegetale. Aggiustate sale e pepe se necessita. Nel frattempo che il riso cuoce tostare in una padella due cucchiai di semi di papavero per pochi minuti. Aggiungerli al riso ed impiattare. ;) Buon appetito!

giovedì 14 maggio 2009

Crostino di agretti e senape



Dunque...C'eravamo lasciati con "cosa ne facevo del pane fresco fresco" poi c'è stato l'inaspettato premio e mi sono un pò confusa!!! ehhhhh
Allora riprendiamo le fila del discorso e facciamoci un bel crostino per antipasto o una bella merendina.... Per questa preparazione ho ovviamente usato il pane appena fatto (per cui morbidissimo...) Di solito però uso il pane tostato o abbrustolito. Gli agretti sulle nostre tavole di solito vengono utilizzati come contorno, semplicemente bolliti e conditi a freddo. Ho cercato di dare una veste diversa a questa verdura...se qualcuno di voi ha altre idee me le scriva così proverò a riprodurle ;) (...a patto che siano esenti carne e derivati che non mangio ;))


Ingredienti per 4 persone:
4 fette di pane
100 g. di agretti già cotti
1 cucchiaio raso di senape
1 cucchiaio colmo di silk tofu
2 cucchiai di olio evo
il succo di mezzo limone
1 cucchiao di polvere/listarelle di buccia limone



Preparazione:

Se avete un pane comprato o del giorno precedente tostatelo al forno, in padella o preferibilmente sulla brace. Se avete un pane appena sfornato, come il mio, usatelo fresco. Preparate una salsina mescolando in parti quasi uguali senape, silk tofu e olio evo (direi di abbondare un pò di più in silk tofu). Condire gli agretti cotti in acqua salata con un'emulsione di un cucchiaio d'olio e il succo di mezzo limone. Spalmare la cremina sul pane ed aggiungere sopra gli agretti conditi. Spolverizzare di scaglie di buccia di limone (la mia è fresca ma se fosse essiccata sarebbe perfetto).

mercoledì 13 maggio 2009

Onorato riconoscimento

Ho piacevolmente ricevuto questa "nomination" da exeigousto, ovvero l'assegnazione del premio “One lovely blog award”!!! Grazie :DDD sono fresca fresca di blog per cui non me l'aspettavo proprio ehehehehe.......
Bene io passo, con molto piacere, "il testimone" a:

la golosastra, perchè è golosa quanto me....
il pranzo di lisette, perchè ha il mio stesso modo di concepire il cibo e la cucina
voglio una pelle splendida, perchè il suo blog è pieno di spunti culinari e non
naturalmente, perchè è sempre un punto fermo nella macrobiotica

Al al nuovo post.......

martedì 12 maggio 2009

Pane ai multicereali e semi di papavero


Ecco cosa succede quando mi trovo la dispensa piena di sacchettini di farina quasi finiti: si fa una bella miscela di quel che c'è, altrimenti detto come pane ai multicereali (alla barba delle lobby che vendono queste farine già preconfezionate.... ;)) Inoltre è un pane sempre diverso visto che non ha una vera e propria dose per cui ogni volta è una sorprea. Il mio è venuto profumatissimo grazie anche ai semi di papavero!!!


Ingredienti:

peso totale della farina 600 g
due cucchiai colmi di semi di papavero
un cubetto di lievito (25 g)
un cucchiaino di sale
un cucchiaino di malto a vostra scelta
un cucchiaio di olio evo
acqua q.b.

Procedimento:

Potete usare le varie farine di rimanenza che avete nella dispenza fino ad arrivare al peso di 600 g. quelle usate da me sono: manitoba, farina di grano duro, farina di grano saraceno, farina di grano tenero 00 e integrale, farina di orzo integrale, farina di riso (tutte in parti variabili perchè appunto rimanenze che oscillano dai 50 ai 100g). Non le ho neppure pesate singolarmente perchè non ne valeva la pena. Sciogliere il lievito in una tazza di acqua tiepida dove è già stato miscelato un cucchiaino di malto (io ho usato quello di grano). Unire alla farina l'acqua con il lievito e tutti gli altri ingredienti: il sale, l'olio e i semi di papavero precedentemente tostati qualche minuto. Iniziare ad impastare ed aggiungere altra acqua tiepida fino a raggiungere una consistenza appiccicosa non troppo soda ne troppo liquida. Riporre l'impasto in una bull lievemente oliata coperta da un panno umido. Far lievitare in luogo tiepido almeno due ore (io scaldo leggermente il forno e la lascio lì il tempo necessario). Prima di infornare come solito consiglio di fare la seconda lievitazionme per cui dare la forma desiderata all'impasto, metterlo nella teglia con carta forno ed attendere che raddoppi (o quasi) sempre in un luogo tiepido. Fatto ciò si inforna a 170° fino a cottura. E domani vediamo come ho utilizzato le prime fette di pane.....

lunedì 11 maggio 2009

Sfoglie di rapa croccanti

La rapa non so mai come cucinarla.....Dopo prove e riprove finalmente ho trovato il modo per farne un contorno sfizioso ed appetitoso...


Ingredienti:

Una rapa grande
farina di polenta taragna
pan grattato
aromi (rosmarino, timo, origano, maggiorana)
sale q.b.
olio evo
acqua per la bollitura

Procedimento:

Pulire e sbucciare la rapa. Bollirla in acqua salata finchè si ammorbidisce un poco (non deve spappolarsi, ma rimanere soda). Scolarla ed asciugarla. Nel frattempo che la rapa si fredda accendere il forno a 150° e preparare il condimento con parti uguali di farina di polenta (io ho usato la taragna) e pan grattato, aggiungere poi gli aromi che più vi piacciono...io vado a pescare in giardino erbette fresche (origano, timo, maggiorana, salvia...non ho messo il rosmarino perchè troppo forte, a mio avviso, per questa preparazione). Affettare la rapa ne troppo grossa ne troppo sottile (regolatevi dalla foto sotto) ed impanare le fette una ad una. Adagiarle in una placca con carta da forno bagnata e un filo d'olio evo. Cuocere finchè non diventano ben dorate.
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