martedì 28 dicembre 2010

Insalata tiepida di patate e carote all'agro

Carissimi, come avete passato quest'anno le feste natalizie? Io sono fuori casa, ed in piena attività lavorativa per cui il Natale è passato a dir poco in sordina! Mi sono giusto riuscita a ritagliare il 24 una cena di vigialia ed il 25 il classico pranzo di Natale, poi più niente. Ora aspetto di festeggiare il Capodanno insieme ad un bel gruppo di amici con una cena luculliana a base di pesce...eh quando ce vò ce vò!!!
Tornando invece alla mia ricettina andiamo sul leggero con un piatto che se introdotto da una calda zuppa di miso può essere considerato un piatto unico, vista la presenza delle patate che contengono carboidrati.


Ingredienti per due porzioni:
2 patate grandi
4 carote
1 cucchiaio di senape
1 cucchiaio di aceto di mele
1 cucchiaio di maionese (magari vegan)
1 cucchiaio di olio evo
1 pizzico di sale
una manciata di prezzemolo
un cucchiaio di alghe nori e qualche pinolo per decorare

Procedimento:

Cuocere in pentola a pressione, in acqua salata, le patate con la buccia e le carote ben pulite possibilmente separatamente. A cottura ultimata di entrambi i vegetali sbucciare le patate e rendere entrambe a dadini. Formare una cremina con la senape, l'aceto di mele, la maionese, l'olio ed il prezzemolo tritato finemente (aggiustare di sale se lo reputate necessario). Condire l'insalata con l'intingolo e mettere in forma. Prima di servire spolverizzare con alghe nori in fiocchi e pinoli.

venerdì 24 dicembre 2010

Natale hilare et Annum Faustum


Carissimi è un mese che sono fuori casa per lavoro ma non potevo mancare oggi per fare a tutti tanti auguri per un sereno e godereccio Natale.
Rilassatevi, divertitevi e non fatevi mancare tante goloserie che dopo le feste ci si rimette tutti in riga!!!! ;))

venerdì 26 novembre 2010

Roveja alla contadina

La Roveja è un legume selvatico davvero delizioso! Per tutte le info nutrizionali e la sua particolare storia vi rimando al post precedente dove è spiegato davvero tutto. Mentre lo cucinavo ho pensato che essendo un legume molto antico chissà come è cambiato il modo di elaborarlo nel tempo, chissà come veniva gustato...insomma mi sono lasciata affascinare dal mondo contadino che c'era dietro quando in umbria questo e pochi altri legumi erano la base principale del pasto delle famiglie meno abbienti. Io ho riportato fedelmente la ricetta consigliatami da chi me l'ha venduta anche perchè non sapevo assolutamente che gusto potesse avere. Le prossime volte sperimenterò di più anche perchè il suo sapore è molto simile a quello della lenticchia per cui è assolutamente versatile a mille utilizzi. Detto questo passiamo alla ricetta e buon appetito!!!
Ingredienti:

100 g di roveja
mezza cipolla
1 piccola carota
1 piccola costa di sedano
4 cucchia di passata di pomodoro
maggiorana e timo freschi (due ramoscelli)
olio e sale q.b.
1 peperoncino
5 cm di alga kombu



Procedimento:

Ammollare la roveja per 12 ore in acqua leggermente salata. Metterla in pentola con 5 cm di alga kombu e cuocerla per due ore (io ho dimezzato i tempi con la pentola a pressione). Nel frattempo tritare finemente la corota, cipolla ed il sedano. Far soffriggere leggermente con olio evo ed unire la roveja scolata dal suo liquido di cottura. Aggiungere il peperoncino, il pomodoro, la maggiorana ed il timo. Aggiustare di sale. Lasciar cuocere finchè la roveja non verrà insaporita ed il sughetto non si ridurrà. Servirla con del pane abbrustolito.

mercoledì 24 novembre 2010

Da legume dimenticato a presidio slow food: la roveja


Qualche giorno fa sono uscita di buon ora con l'intenzione di fare un giro in centro. Poi, per caso ho imboccato via dei Priori ed ho trovato, con mio grande stupore, una spezieria/drogheria storica di Perugia che fino a qualche anno prima non c'era (credo addirittura fosse da tutt'altra parte!).
Che faccio? Ma certo che entro! Incuriosita dai legumi nei grossi sacchi di iuta inizio a chiedere informazioni e rimango folgorata da questa roveja e dalla storia di come questo pisello selvatico sia diventato un presidio slow food.
Per chi non lo sapesse la Slow Food, tramite i suoi iscritti e sostenitori, tutela un nuovo modello di agricoltura, basata sulla qualità, sul recupero dei saperi e delle tecniche produttive tradizionali, sul rispetto delle stagioni, sul benessere animale. Salvano prodotti buoni, ovvero di alta qualità e radicati nella cultura del territorio; prodotti puliti, ovvero ottenuti che tecniche sostenibili e nel rispetto del territorio; prodotti giusti, ovvero realizzati in condizioni di lavoro rispettose delle persone, dei loro diritti, della loro cultura, e che garantiscono una remunerazione dignitosa.
Sapete che non sono una persona che si dilunga nei post, ma vale veramente la pena spendere cinque minuti per leggere questa bella storia.

*“Questa e' la storia di alcuni piccoli semi colorati, due donne tenaci e un barattolo di vetro”.
di Marisa Paolucci
Umbria, Civita di Cascia 1998: Silvana e Geltrude mentre riordinano la cantina della casa ricostruita dopo il terremoto del '79, trovano un polveroso barattolo di vetro pieno di semi colorati. Sono rossi, verdi, marroni e neri, insieme a un foglietto sbiadito dal tempo con scritto a matita un nome misterioso: ''roveja''. Dimenticati dal suocero ormai scomparso, nonna Lucia, visti i semi del barattolo, esclamo': ''Questa e' la roveja, e' tanto buona ma ti spezza la schiena!'' Silvana e Geltrude decidono di seminare la roveja che, dopo pochi mesi, giunge a maturazione. La pianta e' alta circa 1 metro e quando i baccelli si riempiono di semi il peso la fa appoggiare a terra dove bisogna faticosamente sradicarla a mano. Una volta seccata sul campo, si mette la pianta su un telo e si batte con dei bastoni fino a separare a mano il seme dal baccello. Totale della produzione nel 1998: 4 chilogrammi. A questo punto Silvana e Geltrude dopo il primo raccolto decidono di scoprire i segreti di quei piccoli semi colorati; iniziano i contatti con gli anziani della regione e la Facolta' di Agraria di Perugia per ricostruire la storia culturale e colturale del prodotto. Nei secoli passati questo legume era coltivato su tutta la dorsale appenninica umbro-marchigiana, in particolare sui monti Sibillini, dove i campi si trovavano anche a quote elevate. Questo tipo di pisello, oltre a essere coltivato cresce tuttora in modo spontaneo nei prati e lungo le scarpate. Il declino della roveja era iniziato nella seconda meta' del XX secolo, con la maggiore redditivita' di altre colture e l'in­tro­duzione dei mezzi meccanici nell'agricoltura. La sua origine non e' ancora chiaramente definita: molto probabilmente proviene dal Medio Oriente. In Europa questa specie conosciuta fin dalla preistoria ha rappresentato, insieme a lenticchia, orzo e farro, la base dell'alimentazione umana nel neolitico. Sia i Greci che i Romani lo consideravano un legume prelibato. In Umbria, anno dopo anno la produzione e' aumentata e i piccoli sacchetti di roveja, di fiera in fiera hanno incontrato l'in­te­resse di Slow Food, l'as­sociazione internazionale che promuove il recupero della biodiversita' tutelando i piccoli produttori e valorizzando sapori e territori. Cosi' nel 2006 la roveja, antico pisello selvatico, considerato quasi erba infestante, diventa presidio protetto da Slow Food. Le due piccole produttrici di Civita di Cascia dopo aver recuperato il seme antico, appassionate del loro lavoro, ne diffondono la conoscenza coinvolgendo altri coltivatori che al momento producono solo piccole quantita' per autoconsumo. La valenza nutritiva della roveja e' legata alla presenza di proteine, carboidrati, fosforo, potassio e pochissimi grassi. Come legume fresco contiene il 7% di proteine e fornisce circa 75 calorie per 100 grammi di peso netto. Una volta seccata il suo valore nutritivo e' piu' elevato, in quan­to la perdita d'acqua porta a una rilevante concentrazione di tutti gli elementi nutritivi: le proteine diventano il 21%, e le calorie circa 300 per ogni 100 grammi di prodotto, grazie all'elevato contenuto di carboidrati che rappresentano il 50% del peso secco. Elevato e' anche il contenuto di potassio, di fosforo e anche di vitamina B1. Come per gli altri legumi il potenziale nutritivo di queste proteine, essendo di origine vegetale, non deve essere considerato elevato in quanto sono carenti di aminoacidi solforati. La roveja viene per questo consigliata nelle diete ipolipidiche. Contiene inoltre un elevato contenuto di fibra, sia insolubile come la cellulosa, localizzata nella buccia esterna e capace di regolare le funzioni intestinali, sia solubile che puo' contribuire alla regolazione dei livelli di glucosio e colesterolo nel sangue. Questo legume e' un ottimo ingrediente per le minestre e le zuppe. Con la sua farina macinata a pietra si prepara tradizionalmente un'ottima polenta.
* www.lapelle.it/alimentazione/roveja.htm

La roveja l’ho acquistata da “Antica spezieria eredi Bavicchi” in via dei Priori, 15 (centro storico) Perugia.


http://www.presidislowfood.it
A domani con la ricettina della roveja!!!!

martedì 23 novembre 2010

Girandole con totanetti e pesto di zucchine


Questo è un piatto che cucino in primavera o tarda estate, ma che non ho avuto l’opportunità di postare precedentemente. Dal momento che non avrete a disposizione il basilico fresco potrete aggiungere alla crema di zucchine un cucchiaio di buon pesto pronto, magari di quello buono buono, DOP ligure. Ho deciso di condividere con voi la ricetta comunque, dal momento che può essere una bella idea per la cena di capodanno o per la vigilia di natale per chi, come me, non fa uso di carne.



Ingredienti per due persone:
160 gr di girandole bio Senatore Cappelli (Naturasì)
1 zucchina
10 foglie di basilico fresco (in mancanza di basilico un cucchiaio di pesto pronto DOP)
1 spicchio d'aglio
5 totanetti
6 pomodorini pachino
sale, olio evo q.b.


Procedimento:

Bollire una zucchina, frullarla con olio evo, sale e basilico (in alternativa con un cucchiaio di pesto DOP). Nel frattempo che la pasta cuoce tostare nell’olio uno spicchio d’aglio, quando avrà rilasciato il suo aroma toglierlo ed aggiungere i pomodorini pachino privati dei semi e tagliati a listarelle sottilissime. Far andare un paio di minuti ed aggiungere i totanetti che dovranno cuocere non più di 5 minuti. A cottura ultimata aggiungere il pesto di zucchine e la pasta. Mantecare il tutto e servire ben caldo.

lunedì 22 novembre 2010

Una mia rivisitazione: Pitta pugliese

La pitta pugliese è una torta di patate con un ripieno di tonno, cipolla, pomodoro, capperi ed olive. E’ molto nutriente, quindi perfetta per un piatto unico magari accompagnata da un’insalatina mista. Credo sia il piatto perfetto per un pic-nic o come pranzo da portare al lavoro. Dal momento che non ho mai assaggiato la versione originale ne ho fatta una mia interpretazione.

Per il rivestimento:
400 gr di patate (4 medie) già mondate
100 gr di miglio
Olio evo, sale integrale e pepe q.b.

Per il ripieno:
4 cipolle
50 gr. di tonno al naturale
6 cucchiai di passata di pomodoro
1 cucchiaio di capperi dissalati
2 cucchiai di olive denocciolate
Sale integrale, pepe, origano, olio evo q.b.


Procedimento:
Cuocere in pentola a pressione le patate già mondate con un pizzico di sale integrale. Sbollentare le cipolle pochi minuti, ripassarle in padella con poco olio evo, sale e pepe. Aggiungere il tonno sbriciolato, lasciare insaporire qualche minuto ed amalgamare anche gli altri: pomodoro, olive, capperi ed origano. Aggiustare di sale e pepe ed aggiungere l’acqua di cottura delle cipolle se è necessario. Cuocere il miglio per 20 minuti in abbondante acqua, poi scolarlo ed amalgamarlo con le patate precedentemente passate. Aggiustare di sale, pepe ed olio evo, a seconda dei vostri gusti (senza esagerare visto che il ripieno sarà molto saporito). Stendere metà dell’impasto in una teglia coperta da carta da forno leggermente bagnata, avendo l’accortezza di lasciare i bordi alti. Versare il ripieno di cipolla e tonno e coprire con altrettanto impasto cercando di sigillare bene i bordi. Cuocere a 180° per 40 minuti circa finché non verrà una bella crosticina in superficie. E’ molto buona anche il giorno seguente, ammesso che ci arrivi ;)

sabato 20 novembre 2010

Minestra di quinoa rossa con topinambur e zucchina


Non mi sembra vero di riuscire a postare quasi regolarmente! Ci vuol poco per farmi felice e speriamo che duri visto che io di queste chiavette per navigare mica mi fido molto!!! Mi lasciano a piedi sempre sul più bello :(
Comunque.....
Non riesco a credere di riuscire a partecipare ad un contest! Il primo dell'anno ;p Grazie ad Ambra che me l'ha segnalato :))
Sul blog in questione verranno raccolte ricettine di zuppe e minestre che andranno poi a formare una raccolta molto succulenta... Bhe a me sembra una buona isea, voi che ne dite?


http://ticucinocosi.blogspot.com/2010/10/contest-minestre-e-zuppe.html

Ingredienti per due porzioni:

1 tazza di quinoa rossa
½ cipolla rossa
1 cucchiaio di dado vegetale fatto in casa
4 topinambur
2 zucchine
1 foglia d’alloro
1 foglia di salvia
1/2 cucchiai di tamari
Olio evo, sale q.b.


Procedimento:

Tagliare la cipolla sottilissima. Tostarla in una pentola in acciaio dal fondo alto per qualche minuto con olio evo ed acqua. Nel frattempo pulire e mondare la zucchina ed il topinambur. Tagliarli a tocchetti ed aggiungerli alla cipolla. Unire la salvia e l’alloro e portare a cottura ma lasciarli leggermente croccanti. Aggiustare di sale. Nel frattempo cuocere in ½ litro di brodo (fatto con il vostro dado home made) la quinoa per 15 minuti circa. Scolarla ed aggiungerla alle verdure con poco brodo di cottura.

mercoledì 17 novembre 2010

Alici impanate affumicate

Oggi è spuntato uno spicchio di sole e....sono felice di non vedere più nebbia almeno per un pò!!! Ecco, così ho pensato di condividere con voi questa ricetta così solare ;)
E' un piatto semplice, sano, leggero e veloce da preparare. Che volete di più?!? Le dosi sono per un secondo ma se decidete di servirlo come antipasto limitatevi a 3/4 alici a persona.


Ingredienti:

una decina di alici a persona freschissime e deliscate

Per l'impanatura (regolatevi a seconda delle alici che avete):

pane raffermo grattugiato (il mio era di zucca)
una punta di peperoncino
sale affumicato
timo (la punta di un cucchiaino)
olio evo q.b.

Procedimento:

Tritare grossolanamente il pane raffermo (non deve essere troppo secco); il mio era di zucca ecco perchè ha questo bel colore giallo ;) Riunire e mescolare bene tutti gli ingredienti della panatura. Passarvi le alici pulite e deliscate. Infornate a 150° pochi minuti e facendo attenzione a non farle seccare troppo.


domenica 14 novembre 2010

Grissini con zafferano e pepe di sichuan


Ora che ho preso confidenza con la mia nuova pasta madre chi mi ferma più?!?!?! In casa è coccolata come una cucciola al pari del bimby, anche lui uno strumento del quale non potrei più fare a meno :p
La cosa bella è che adoro il pane fatto con la pasta madre lo trovo leggero e digeribile ma d'altro canto non riesco più a mangiare quello comprato che ormai mi sembra finto! Sono dunque costretta a farlo per sempre in casa :))

Ingredienti:

60 g di pasta madre (rinfrescata la sera prima)
300 g di farina "0"
acqua q.b.
una bustina di zafferano
la punta di un cucchiaino di malto
5 cucchiai di olio evo
un cucchiaino di sale
15 bacche di pepe di sichuan


Procedimento:

Come prima cosa rinfrescate la pasta madre la sera prima. La mattina mescolate 300 gr di farina "0" con 60 gr di pasta madre, una tazza di acqua tiepida, dove è stato precedentemente sciolto la punta di un cucchiaino di malto (o miele), e l'olio. Iniziate ad amalgamare gli ingredienti con l'aiuto di un cucchiaio di legno poi unite il sale, lo zafferano ed il pepe di sichuan precedentemente tostato in padella e frantumato. Impastate qualche minuto (se necessitate di maggiore acqua aggiungetela tiepida) fino a che si formerà un composto elastico che non si attacca alle mani. Lasciatela riposare in un luogo tiepido per 6/8 ore. Quando la riprenderete avrà raddoppiato le sue dimensioni iniziali. Strappate dal panetto una pallina per volta e stendetela come si fa per l'impasto degli gnocchi. Quando arriverà alla lunghezza desiderata arrotolatelo su se stesso ed adagiatelo sulla carta da forno. Prima di infornare salateli leggermente in superficie. Io uso il forno a 180° finchè non si dorano (attenzione che non ci mettono molto!).

giovedì 11 novembre 2010

Zuppetta di fave, piselli ed erbe aromatiche


Il periodo invernale non mi piace proprio. L'unica cosa che amo fare quando il freddo mi attanaglia è coccolarmi con delle belle zuppe fumanti! Ne creo sempre di diverse a seconda degli ingredienti che trovo in dispensa. Questo è anche un modo per mangiare le fave in un periodo dell'anno dove si trovano soltanto secche e vi dirò che questa combinazione mi ha dato molta soddisfazione!!!

Ingredienti:

tazza di fave secche
tazza di piselli secchi
1/2 cipolla rossa
1 cucchiaio di dado vegetale
olio evo, sale e peperoncino q.b.
1 rametto di rosmarino
1 rametto di timo fresco
1 rametto di maggiorana fresca
3/4 foglie di alloro

Procedimento:

Vi consiglio di utilizzare una pentola a pressione per ottimizzare i tempi. Tagliare la cipolla sottilmente. Lasciarla tostare in olio evo ed acqua qualche minuto. Aggiungere mezzo litro di acqua, le erbe aromatiche, un pizzico di sale, il peperoncino, il dado fatto in casa, le fave ed i piselli precedentemente ammollati. Chiudere il coperchio della pentola a pressione e lasciar cuocere per quaranta minuti a fuoco lento. Sia le fave che i piselli dovrebbero diventare una purea. Prima di servire togliere i rametti di erbe aromatiche. Servire ben caldo con una fetta di pane abbrustolito ed un filo di olio evo.

mercoledì 3 novembre 2010

Gelatina di spezie e menta


Ciao a tutti!!! Che piacere rileggervi! Grazie per il caloroso ed affettuoso ben tornata! Purtroppo sarò ancora discontinua nei miei post, almeno fin quando la connessione non tornerà alla normalità! ( che a dirvela tutta mi sembra un'utopia!!!)
Vorrei condividere con voi le mie sperimentazioni sulla famigerata agar agar. Diciamo che nell'ultimo periodo ho preso gran confidenza con questa alghettina e a dirvela tutta mi sono fatta trasportare dalla fantasia (o più realisticamente dalla dispensa :) che, come sapete, è piena di spezie ed aromi.....la mia passione. Mi sono resa conto in fretta che con poca spesa si può creare un piatto gradevole e delicato ed anche molto particolare. Questa è una gelatina fresca perfetta per un fine pasto dissetante e leggerissimo. Sono molti gli ingredienti che ho utilizzato perchè in fondo è un'acqua aromatizzata per cui se non troverete tutte le spezie che ho utilizzato io prendetevi la libertà di riadattare la ricetta a seconda della vostra dispensa.
La dose è per quattro piccole porzioni. Io ho utilizzato diverse coppette come potete vedere dalle foto.

Questo tipo di dessert è perfetto per un pasto primaverile o estivo.

Ingredienti per quattro coppette:

670 g di acqua
1 cucchiaino e 1/2 di polvere di agar agar
2 foglie di alloro
3 bacche di cardamomo (frantumate)
2/3 bacche di pepe della giamaica (in alternativa chiodi di garofano)
2/3 bacche di pepe bianco
2/3 bacche di pepe della tasmania
1 anice stellato
6 fiori di cannella (o mezza stecca in alternativa)
1/2 cucchiaino di anice verde
5/6 rametti di menta piperita fresca
1 cucchiaino di fiori di lavanda essiccati
3 scorzette di limone
5 cucchiai di schiroppo d'acero (in alternativa malto, miele, zucchero mascobado)


Procedimento:


Come prima cosa bisogna fare l'infuso di acqua e spezie: mettere in un contenitore tutti gli ingredienti trannelo sciroppo d'acero e l'agar agar, far bollire 5 minuti a fuoco basso. Filtrare ed aggiungere l'agar agar e lo sciroppo. Portare ad ebollizione, calcolate 8 minuti e spegnete. Riempire i vostri bicchierini ed attendere che siano a temperatura ambiente por posizionarli in frigo per almeno 4 ore prima di servirli.


lunedì 1 novembre 2010

Conchiglioni ai frutti di mare

Dal momento che sono a Milano, a casa di amici, stò prendendo possesso del loro pc per raccontarvi di questa deliziosa ricetta, sperimentata un pò di tempo fa che non avevo ancora avuto il piacere di condividere con voi. Si tratta di un primo piatto d'effetto ma fondamentalmente moooolto semplice e di facile realizzazione (il che non guasta mai :p)! Inoltre se avete ospiti e non avete voglia di passare ore ed ore in cucina potrete avvantaggiarvi cucinando in anticipo la zuppetta ed il ripieno del conchiglione per poi assemblare tutto alla fine.

Ingredienti per 24 conchiglioni (6 a porzione):

1 zucchina
1 Kg di cozze
1 Kg di vongole veraci
2 spicchi di aglio
6 cucchiai panna vegetale
pan grattato q.b.
prezzemolo q.b.
olio evo, sale, pepe q.b.


Procedimento:

Cuocere al dente i conchiglioni, scolarli e farli asciugare su un canovaccio pulito. Nel frattempo spazzolare il guscio delle cozze e lasciarle aprire in un tegame con dell’olio evo ed uno spicchio di aglio. Coprire con un coperchio finchè non saranno tutte dischiuse. Ripetere lo stesso procedimento per le vongole veraci precedentemente tenute in ammollo qualche ora. Separare i frutti di mare dalla conchiglia (lasciarne due o tre per porzione a decorazione) e frullarne metà con la panna di soya, un po’ del liquido di cottura, qualche ciuffetto di prezzemolo e poco olio evo. Se necessario aggiustare di sale e pepe. Mondare e pulire la zucchina, togliere il cuore centrale con i semini e grattugiarla. Farla saltare qualche minuto in padella con olio evo. Riempire i conchiglioni con il composto appena preparato, e qualche frutto di mare; spolverizzare di pan grattato oliare ed infornare a 150° 5/10 minuti, comunque finchè non doreranno. Adagiare la zuppetta o cremina ai frutti di mare e formare con i conchiglioni ripieni un fiore. Servire ben calda.

domenica 31 ottobre 2010

Crocchette di miglio e ceci


Ciao!!!! Ne è passato di tempo...avete ragione!!! A dir la verità non è colpa mia però. Gli eventi mi sono stati avversi e non c'è stato verso fino ad ora di collegarmi e postare....

Mi sono mancati tantissimo i vostri manicaretti e le sbirciatine quotidiane ai miei blog preferiti....Spero che presto torni tutto alla normalità!
Bhé riprendendo il discorso da dove l'ho lasciato vi lancio un'altra idea per un finger food sfizioso e decisamente più autunnale ma che parte dallo stesso concetto delle palline multicolor.

Per l'impasto:

1 tazza di ceci già cotti
1/2 tazza di miglio

Per la panatura:

mezza tazza di pan grattato
mezza tazza di farina di mais per polenta
olio di girasole
sale q.b.

Procedimento:

Il procedimento è identico per la ricetta precedente, per cui cuocere il miglio in acqua con un pizzico di sale seguendo le istruzioni della vostra confezione. Scolarlo e frullarlo con una tazza di ceci già cotti. Lasciar raffreddare il composto e formare delle palline che poi passerete nella panatura formata da una miscela di pan grattato e farina di mais. Appena l'olio arriva a temperatura friggere le palline scolarle e salarle. Servirle caldissime.

martedì 27 luglio 2010

Palline multicolor

Ecco un'idea divertente per un finger food sprint e colorato. L'idea viene dal caldo che c'è stato nei giorni scorsi e la conseguente necessità di mangiare cibi freddi o a temperatura ambiente ;) E poi se riusciamo a mettere nel piatto anche qualcosa di mooolto colorato, i nostri occhi ne gioiranno!

Ingredienti:

1 tazza di ceci già cotti
1/2 tazza di miglio
Aromi a piacere (rosso: paprika; verde: alghe nori in fiocchi; blu: semi di papavero; nero semi di sesamo; multicolor mix di spezie giapponese che riassume un pò tutti gli ingredienti elencati fin quì)

Procedimento:

Cuocere il miglio in acqua con un pizzico di sale seguendo le istruzioni della vostra confezione. Scolarlo e frullarlo con una tazza di ceci già cotti. Lasciar raffreddare il composto e formare delle palline che poi passerete nelle diverse polveri colorate per aromatizzarle. Spero nella mia velocità di essere stata sufficientemente chiara ed esaustiva, ma come potrete immaginare ho i minuti contatissimi non disponendo più di un mezzo di comunicazione proprio!!!

Ah! Santa pazienza ;)

giovedì 22 luglio 2010

Pesto di cime di carota

Ciao, come va?
Lo so è un pò che sono sparita.....
Bhè non ci crederete ma mi si è avventata addosso una nuova disavventura!!!!
Durante la vacanza nel salento (interrotta ahimè bruscamente) mi sono entrati i ladri in casa! Che si potevano fregare secondo voi? Bhè i due pc ovviamente! Così mi ritrovo nuovamente "a piedi" e finchè non mi attrezzerò per un nuovo acquisto i miei collegamenti saranno purtroppo discontinui e saltuari ma non demordo, sate tranquilli!!!!
Anzi, voltiamo pagina e parliamo della ricettina che da tempo attende di vedere la luce ;))
Mi piace tanto comperare le carote con le loro cimette, mi mettono allegria, senza contare che sono sintomo di verdura fresca ;)
Le cimette sanno di carota ma non hanno un sapore dolciastro e sono perfette per farne un pesto, che tra l'altro devo aver visto da qualche parte nella blogsfera ma non ricordo proprio dove.... Unico inconveniente è che bisognerà mondarle bene e selezionare solo le foglioline, senza fusto altrimenti si rischierà di avere un pesto un pò fibroso. Per evitare questo credo che si potrebbe dare prima una sbollentata...non so, devo provare... eventualmente vi faccio sapere ;)
Oltre a farne un condimento per la pasta questo pesto è ottimo come accompagnamento, salsina per crackers o grissini. Io quì sotto li ho proposti con una spolverata di alghe nori... che te lo dico affà le metto dappertutto!



Per due porzioni di pasta:

180 g di mezze maniche
1 ciuffo di cimette di carota
1/2 spicchio d'aglio
6 cucchiai di olio evo
2 cucchiai colmi di pinoli
6/7 capperi dissalati
2 cucchiai di lievito alimentare
acqua, q.b.

Procedimento:

Non c'è cosa più facile che fare un pesto! Mescolare tutti gli ingredienti e frullarli insieme o se preferite, pestateli in un mortaio di marmo. Il gioco è fatto! Non vi impazzite, la cucina rimarrà pulita e soprattutto, con questi caldi caraibici, non dovrete accendere i fuochi se non per la cottura della pasta! Allora buon pesto a tutti ;D

mercoledì 16 giugno 2010

La realizzazione di un sogno!

Salto da 4500 mt, 60 secondi in caduta libera.....

Era troppo tempo che io e la mia dolce metà ci ripromettevamo di farlo. Non ce n'è mai stata l'occasione o forse solo la compagnia, quella che dice ok lo facciamo, bene ma quando?
Settimana scorsa Lui torna a casa e dice "Allora è deciso, sabato prossimo ho prenotato il lancio, siamo in sette!"
"Va bene" ho risposto io con la mia solita nonchalance, completata da una faccia di cera.
"Ma non sei agitata?" incalza Lui che probabilmente non aveva colto la minima espressione dal mio volto.
Ha provato la bellissima emozione anche la vecchina di 80 anni, vuoi che non ci riesco io con il mio aplomb inglese? Io che non riuscivo a mettere la testa sott'acqua ed ora (per perseveranza puramente arietina) vado a 40 metri?
Non posso perdermi questa occasione!
Ora riguardando il video capisco che ho vissuto tutto con la massima inconsapevolezza, vedere gettarmi dall'aereo con sotto la vista del mare mi fa quasi rabbrividire!
Solo ora mi rendo conto che la prima volta non si vive l'esperienza appieno, gusatandosela in tutte le sue fasi, quindi urge ripeterla per maggiori approfondimenti!
Questo è un piccolo sunto del lancio per chi abbia la curiosità di capire com'è .... si sa mai che a qualcuno di voi prenda voglia!



http://www.turbolenza.eu/
http://www.skydivefano.eu/
http://www.alimarche.it/

martedì 15 giugno 2010

Salvia fritta ghiacciata

Eccomi tornata con i piedi per terra!!! No, no, il salto non mi ha dato alla testa ed il titolo è solo uno scherzo! E' salvia fritta, ma sembra ghiacciata, divertente noooooo?
La ricetta è banalissima e l'ho rubata al gambero rosso...non ricordo francamente chi l'aveva proposta fatto sta che avevo visto che i bifun (spaghetti di riso) potevano essere fritti e si sarebbero gonfiati in modo curioso! Detto, fatto mi è venuta l'idea di farne un decoro per la frittura della salvia che così risulta croccantissima e divertente.

Ingredienti:

salvia
un uovo
sale
spaghetti di riso


Procedimento:

La ricetta è super-banal-facile. Lavare la salvia. Tritare finemente una manciata di spaghetti di riso (io ho usato il Bimby). Rompere un uovo e sbatterlo leggermente con un pizzico di sale. Passarvi la salvia lavata ed asciugata in maniera che sia impregnata tutta la superficie e passarla subito dopo nella panatura di spaghetti di riso. Friggere in olio bollente. Si doreranno subito. Vi consiglio di mangiarle calde.



lunedì 14 giugno 2010

Sono viva!!!

Ah...Quella del lancio con il paracadute era una voglia che avevo proprio il bisogno di togliermi! Era un pò che io e la mia dolce metà ci pensavamo, poi è arrivata l'occasione di farlo insieme ad un gruppo di pazzi come noi e così ecco il reportage della giornata trascorsa a Fano prima di fare il nostro lancio.


Quella di volare, anche se per soli 60 secondi è stata una delle sensazioni più belle della mia vita! Appena sarà pronto il video vi farò partecipi ;))



Questi sono i numerosi paracadutisti brevettati che hanno fatto lanci durante tutta la mattinata!!!







... Dedicato a chi vola con il corpo e la mente ....

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