martedì 11 dicembre 2012

Carpaccio di spada, avocado e dressing di senape

Oggi vi lascio un'idea per la cena della vigilia dal momento che ci avviciniamo al Natale e qualcuno cercherà nel web idee divertenti nuove e golose (quello non guasta mai!).
Io ho voluto ritornare sull'abbinamento azzeccatisssimo, a parer mio, dell' avocado e del pesce e, siccome entrambi fanno bene alla salute (ma non starò quì a sfinirvi con le loro proprietà) e la ricetta è supersemplice ma di effetto finale direi che se vi và può essere un buon antipasto da servire ai vostri commensali.

Ingredienti per due porzioni:

1 avocado
10 fette sottilissime di pesce spada fresco (o una confezione di quello sottovuoto)
5 cucchiai di olio evo
1 limone
1 cucchiaio di senape
sale q.b.
10 pomodorini pachino
erbe aromatiche (timo e maggiorana) fresche o essiccate

Procedimento:

Se avete preso il pesce spada freschissimo e tagliato dal pescivendolo sottile come un affettato mettetelo in una terrina e fatelo marinare con un'emulsione fatta di limone e stessa quantità di acqua con un pizzico di sale per quindici minuti. Scolatelo ed asciugatelo con carta assorbente dopo di chè è pronto. Io ho trovato un ottimo prodotto sottovuoto già tagliato ed ho utilizzato quello (che va benissimo ugualmente). Per il dressing emulsionare un cucchiaio di senape con cinque cucchiai di olio evo; per amalgamare bene potete utilizzare il frullatore ad immersione. Tagliare sottilmente un avocado maturo, disporlo sul piatto, adagiare sopra le fettine di spada, i pomodorini freschi tagliati in quarti e l'emulsione di senape. Finire con una pioggia di timo e maggiorana.

lunedì 3 dicembre 2012

Pasticcio di miglio e funghi



Il miglio è strepitosamente buono e versatile allo stesso tempo. Ancora oggi mi stupisco di quante cose ci si possono fare!
E' un cereale molto antico, originario dell'Asia Centro Orientale, coltivato anche dagli antichi egizi. Ha avuto un peso non indifferente nella storia dell'umanità. Nel corso dei secoli veniva immagazzinato per periodi molto lunghi grazie alla sua lunga conservabilità. Nel 1378, per esempio, Venezia assediata dai Genovesi si salvò grazie al miglio stoccato nei suoi magazzini.
Ha una grande importanza nell'alimentazione di alcuni paesi africani ed asiatici, molto meno utilizzato in Europa, dove è conosciuto più che altro come becchime per pollame e uccelli da gabbia.  Il miglio ha una composizione simile al frumento, ma non contiene glutine e quindi è adatto nell' alimentazione dei soggetti affetti da morbo celiaco. Il chicco è assai ricco di amido, è inoltre uno degli alimenti più ricchi di sostanze minerali tra le quali si possono ricordare ferro, magnesio, fosforo, silicio. Per il suo alto contenuto di acido salicilico può essere considerato un vero prodotto di bellezza: ha infatti un'azione stimolante sulla pelle , sui capelli , sulle unghie e sullo smalto dei denti . Nei paesi orientali, dove è ancora largamente usato nell' alimentazione quotidiana, uomini e donne possiedono capelli folti, brillanti e resistenti.
Contiene vitamine del gruppo A e B, è decisamente facile da digerire e, visto il suo alto contenuto di lecitina e colina, è indicato per persone che svolgono attività intellettuali e agli organismi debilitati. Le sue proprietà lo rendono particolarmente consigliabile per le donne in gravidanza.
È l' unico cereale con un effetto alcalinizzante, quindi è indicato per chi soffre di acidità di stomaco , inoltre, essendo di facile digestione, è particolarmente indicato, oltre che nella prima infanzia e nelle malattie ricostituenti, anche nelle malattie di milza e pancreas. Se non lo avete mai mangiato provatelo, rimarrete stupiti ;)
L'altra sera ho dovuto improvvisare la cena all'ultimo minuto ed è questo quello che si è mangiato!
Se non lo amate o non lo avete a portata di dispensa potreste sostituirlo facilmente con la quinoa.

Ingredienti:

1 bicchiere di miglio
2 bicchieri colmi di acqua 
4 finghi champignon
4/5 funghi porcini secchi
una manciata di rucola
1 spicchio d'aglio
olio evo e sale q.b.


Procedimento:

Come prima cosa mettere in ammollo i funghi secchi in acqua per mezz'ora. Cuocere il miglio in due bicchieri di acqua leggermente salata per trenta minuti. Vedrete che il miglio si gonfierà del doppio ed avrà assorbito tutto il liquido. Farlo raffreddare e versarlo in una bull unendo la rucola tritata finemente ed i funghi (sia freschi che secchi già saltati in padella con poco olio evo ed uno spicchio d'aglio). Mescolare bene per far insaporire il miglio aggiustare di sale ed olio e versare in una teglia con carta da forno. Appiattire e compattare la superficie fino ai bordi. Cuocere in forno a 180° finchè la superficie non si dorerà. Servirlo tiepido o freddo.

Valori nutrizionali per 100 grammi di parte edibile
Kcal 356.00
Proteine 11.80 gr
Carboidrati 72.90 gr
Grassi 3.90 gr
Saturi 0.72 gr
Monoinsaturi 0.77 gr
Polinsaturi 2.13 gr
Fibra totale 8.50 gr
Tiamina ( vit. B1) 0.42 mg
Riboflavina (vit. B2) 0.29 mg
Niacina (vit. B3) 4.72 mg
Vitamina E 0.18 mg
Calcio 8.00 mg
Ferro 3.01 mg
Fosforo 285.0 mg
Magnesio 114.0 mg
Potassio 195.0 mg
Rame 0.75 mg
Selenio 2.70 mcg
Zinco 1.68 mg 


Fonte: http://salutenaturale.forumattivo.com/t1120-miglioproprieta

lunedì 26 novembre 2012

Zuppa cremosa ai finocchi



Questa zuppa scalda anche le serate più fredde :)
Era già buona da sola ma l'ho voluta arricchire con polvere di Acai, un alimento tradizionale dei popoli indigeni del Rio delle Amazzoni, i quali se ne cibano da secoli. Negli anni '50 medici e ricercatori cominciarono a studiare le proprietà salutari delle Bacche di Acai. Nel 1960 la celebre famiglia jiu jitsu "Gracie" raccomandava di mangiarne prima e dopo gli allenamenti. Recenti studi scientifici condotti negli Stati Uniti ed in Europa hanno trovato ulteriori ed ancora più stimolanti benefici nelle Bacche di Acai.
Il livello delle proteine in esse contenute è maggiore di quelle di un uovo e comprendono molti più tipi di antiossidanti rispetto a qualsiasi altra fonte di cibo conosciuta. 
Una rara sinergia tra omega e fitosteroli, per l’abbattimento dei grassi monoinsaturi del colesterolo, apportando una protezione radicale del cuore ed un potenziale anti-carcinogemico.
Un'evidenza preliminare mostra che i beta-fitosteroli (predominanti nelle acai) possano portare immunità alla debolezza risultante da severi stress fisici. 
Collaborano con il sistema immunologico, aiutano a combattere il diabete, alleviano dolore artritici, la arteriosclerosi, riducono infiammazioni e le possibilità di attacchi al cuore. 
Le bacche si sono rivelate preziose anche per il controllo del peso: contengono anche aminoacidi essenziali, che aiutano ad aumentare il metabolismo e quindi a bruciare più rapidamente i grassi in eccesso. Contengono anche fitosteroli che aiutano l'organismo ad eliminare i grassi in eccesso, riducendo inoltre la sensazione di fame.
Tra gli altri benefici sono annoverati alti livelli di glucosamina, fibre ed altre sostanze nutritive che completano questo perfetto superfood.
La concentrazione di antiossidanti è talmente elevata che è sufficiente una quantità minima giornaliera ( mezzo cucchiaino), da sciogliere preferibilmente nei frullati o nei gelati o anche nella semplice acqua.
Io amo mescolarlo alle zuppe. Il suo sapore mi ricorda le olive non salate, tutto sommato è gradevole.

Ingredienti per due porzioni:

4 finocchi
1/2 litro di acqua
1 cucchiaino di dado fatto in casa
2 cucchiai di fiocchi d'avena
1 cucchiaino di semi misti (per me di girasole e lino)
1/2 cucchiaino di Acai* Berry Powder (freeze dried)
olio evo 2 cucchiai e sale q.b.


Procedimento:
La ricetta è banale, semplice e veloce. Io cuocio in pentola a pressione per dimezzare i tempi di cottura e risparmiare gas. Come prima cosa si eliminano dai finocchi le foglie esterne più coriacee. 
Si tagliano sottilmente (così cuoceranno in poco tempo) e si versano in pentola con due cucchiai di olio evo, mezzo litro di acqua ed un cucchiaio di dado vegetale fatto in casa. Si chiude la pentola e si lascia cuocere per quindici minuti dal fischio, passati i quali si spegne. Si apre il coperchio e si aggiungono i fiocchi d'avena e poco sale integrale. Si fa riprendere il bollore per circa cinque minuti. Spegnere e frullare metà della zuppa l'asciando la restante a pezzettoni. Mescolare bene tutto ed impiattare. A questo punto se lo si desidera si mette un filo di olio a crudo, io ho guarnito con semi di girasole, lino e polvere di bacche di Acai.


*  Per ogni 100 g la polpa del frutto contiene: 
8.1 g di proteine; 52.2 di carboidrati (inclusi 44.2 g di fibra), 32.5 g di grassa inoltre 260 mg di calcio, 4.4 mg di ferro, 1002 U di vitamina A e piccole quantità di vitamina C, acido aspartico e acido glutamico e inoltre 319 mg di antocianina e altri antiossidanti.

Fonte: http://www.bacchediacai.it/Benefici.htm
            http://www.antiagingclub.it/Prodotti/CONOSCIAMO-MEGLIO-LE-BACCHE-  DI-ACAI.html?RwPag=true&pagina_ID=158
            http://www.inkanatural.com/it/arti.asp?ref=acai-frutta-perdita-di-peso

martedì 20 novembre 2012

Korma di ceci


Il cibo speziato mi piace da matti e soprattutto adoro ogni tanto variare i piatti per non scadere nella monotonia per cui faccio il giro del mondo virtuale con preparazioni non consuete ma molto molto gustose. Non spaventatevi dalla lista degli ingredienti, la ricetta è davvero facile e se non avete tutte le spezie ma un curry semplice va bene uguale. Io essendo ben attrezzata sotto questo punto di vista ho voluto creare una preparazione di forte impatto gustativo ;)

Ingredienti per 2 porzioni:

150 gr di ceci
2 cipollotti freschi
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaino di succo di zenzero fresco
2 cucchiai di olio evo
1/2 cucchiaino di cumino in polvere
1 cucchiaino di paprika dolce o piccante a seconda dei gusti
1/2 cucchiaino di curcuma
2 cucchiaini di curry dolce
1 cucchiaino di brown curry (o 1 cucchiaino di garam masala)
200 ml di latte di cocco (di buona qualità)

150 g di riso Basmati o Thai integrale
sale q.b.



Preparazione:

Come prima cosa ammollare i ceci per almeno otto ore. Cuocerli in pentola a pressione con poco sale ed abbastanza acqua che li copra almeno di un dito, per quaranta minuti dal sibilo. Se utilizzate un metodo di cottura tradizionale dovrete raddoppiare il tempo. A quel punto i ceci saranno cotti ma non sfaldati.
Scolarli ma conservare il liquido di cottura. Lavare i cipollotti, privarli delle foglie esterne e tagliarli a rondelle finissime (anche la parte verde). Scaldare l’olio in un tegame, aggiungere il cipollotto e lasciar tostare. Aggiungere poco dopo lo spicchio d'aglio tritato finemente (o grattugiato) e tutte le spezie.
Lasciar insaporire per qualche minuto girando costantemente. In questo modo i vari tipi di spezie si tosteranno sprigionando in maniera esponenziale i loro aromi.
 Aggiungere i ceci, il latte di cocco e lasciar cuocere a fuoco basso per circa 20 minuti con un coperchio. Aggiungere il succo di zenzero cinque minuti prima di spegnere. Servire il curry con riso basmati integrale e guarnite con un po’ di cipollotto verde fresco.
Io nella cottura dei ceci ho utilizzato la pentola di coccio posta sopra uno spargifiamma in ghisa, in maniera tale che la cottura essendo più lenta mi da la possibilità di non bruciare le spezie e l'aglio. Sicuramente ci vorrà un pochino di più per arrivare a cottura ma considerate che i ceci essendo già cotti non avranno bisogno di un passaggio troppo lungo, infatti la cosa importante è che tutti gli ingredienti si amalghino bene nei loro sapori.

lunedì 12 novembre 2012

Focaccia ripiena di riso e seitan



Buon giorno!
Lo so oggi, dato il clima infausto, il mio buongiorno sembra una presa in giro! Io mi consolo con questa focaccia che già mi mette di buon umore :)
E' un ottimo pasto da portare in ufficio o da merenda per i bambini. 
Non abbiate paura del procedimento (facilissimo) lunghetto, il mio trucco è: rinfrescare la pasta madre alle 15; prelevarne una parte alle 22.30 (il restante va in frigo) per formare l'impasto, metterlo a lievitare (ore 23:00 circa) per la mattina (ore 7:00) quando lo stendo e riempio con ripieno fatto la sera prima (ma mi raccomando non deve essere freddo di frigo) ed attendo i 40 minuti di lievitazione che mi separano dalla cottura magari facendomi un giro nel web!
Potrete così gustarlo per pranzo!

Ingredienti:

100 g di pasta madre rinfrescata la sera precedente
500 g di farina di tipo 1 o zero
un pizzico di sale
1/2 cucchiaino di malto
due cucchiai di olio evo
acqua q.b.

Ripieno:

1 tazza di riso integrale
2 cucchiai di olio evo
200 g di seitan alla piastra
2 carotebio
1 limone bio
sale, salsa di soya, pepe bianco e timo secco

Procedimento:

Mescolare la farina con la pasta madre rinfrescata la sera prima, aggiungere due cucchiai di olio evo, un pizzico di sale, il malto ed acqua quanto basta per formare un composto ben compatto che non si attacca alle mani. Metterlo in una bull con coperchio e sacchetto di plastica. Lasciar lievitare in luogo caldo (18/24 gradi). Durante questo periodo l'impasto sarà raddoppiato dopo 6/8 ore, dipende dal calore del punto in cui lo tenete. Potreste avvolgerlo con una coperta per velocizzare il processo. Nel frattempo pulire con una spazzola le carote bio, tagliarle a tocchetti e farle saltare in un wok con poca salsa di soya e olio evo. Dopo tre minuti unire il seitan già cotto alla piastra e tagliato a cubetti. Pepare, spegnere il fuoco e grattugiare la buccia del limone bio. Mescolare e tenere da parte attendendo che il ripieno si freddi. Nel frattempo cuocere il riso nel doppio dell'acqua con un pizzico di sale integrale per circa 40 minuti in pentola a pressione e fuoco moderato.
Quando il riso sarà cotto scolarlo, lasciarlo freddare e mescolarlo al ripieno di seitan, unire il timo. Rivestire una teglia con carta forno, stendere la metà dell'impasto abbastanza sottile, aiutandosi con il mattarello, e bucherellarlo con una forchetta . Versare il ripeno e concludere con un'altro strato di impasto. Bucherellare la parte superiore, spennellare con olio evo e guarnire con altro timo secco. Lasciar lievitare nuovamente per 30/50 minuti in luogo tiepido. Quando vedrete l'impasto di nuovo gonfio e soffice sarà il momento di infornare in forno caldo a 170°. Lasciar cuocere finchè non dora.

lunedì 5 novembre 2012

Linguine con crema di porro

Questo è una ricetta rubata all'Antico Forziere dove è il piatto forte. Non credevo alla sua bontà finchè non ho assaggiato di persona ed è stato subito amore. Unica differenza, che nella loro salsa il porro non si distingue quasi più mentre i miei, seppur ben cotti, non si sfaldano più di tanto. Magari l'intingolo è stato passato al mixer, non so.
Tornando al ristorante appena citato se capitate in Umbria e più nello specifico nella zona di Deruta ve lo consiglio caldamente, rimarrete estasiati ;)

Ingredienti per due porzioni:

180 g di linguine
2 piccoli porri
2 cucchiai di parmigiano bio (in alternativa lievito alimentare e mandorle in polvere q.b.)
1/2 bicchiere di panna di soya
olio evo e sale integrale q.b.
semi di nigella o sesamo nero o papavero x guarnire

Procedimenti:

Tagliare a rondelle sottilissime (anche la parte verde) il porro lavato e privato delle due foglie più esterne e delle due estremità. Farlo cuocere in una padella con poco olio evo e sale. A cottura ultimata aggiungere la panna di soya e lasciar rapprendere due minuti. Aggiungere le linguine al dente e mantecare con poco parmigiano bio o lievito alimentare misto a mandorle in polvere. Impiattare e guarnire con semi di nigella nel mio caso mentre la ricetta originale prevede i semi di papavero.

lunedì 29 ottobre 2012

Zuppa Spaghetti Thai



In queste giornate uggiose, fredde e soprattutto (da ieri) troppo corte, le zuppe sono diventate una priorità. Ho voluto sperimentare qualcosa di etnico visto che di ricette tradizionali ne cucino spesso. Mi sono resa conto che per rendere etnica una zuppa bastano davvero pochi accorgimenti: le spezie prima di tutto ci vengono in aiuto, per cui largo spazio alla fantasia!

Ingredienti per due porzioni:

1 carota
1 piccolo porro (o scalogno)
1 manciata di spinaci
2/3 funghi champignons
1/2 litro di brodo (con dado vegetale fatto in casa)
1/2 cucchiaino di curry piccante
2 cm di zenzero fresco
spaghetti di soya q.b.
olio evo e sale q.b.

Procedimento:

Tagliare a cubetti la carota e a fettine sottili i funghi mondati e spellati e il porro ( o lo scalogno). Pulire gli spinaci e prelevare solo le foglioline. Preparare il brodo mettendo a bollire mezzo litro di acqua con 1 cucchiaio di dado vegetale fatto i casa. Mettere su un tegame poco olio evo, aggiungere il curry e lasciarlo tostare, unire le carote e il porro. Lasciar cuocere a fuoco moderato dieci minuti versando poco brodo alla volta. Unire i funghi e quando questi sono cotti unire gli spaghetti precedentemente ammollati (per almeno mezz'ora) e gli spinaci che devono solo appassire (basterà un minuto). Spegnere ed aggiungere il succo di zenzero, ricavato grattugiando la radice mondata  e strizzandone la polpa ricavata. Servire bollente o tiepido.

lunedì 22 ottobre 2012

Ravioli dolci con datteri e castagne


Anche questa ricettina è stata preparata per partecipare a Salutiamoci. Questa volta è stato difficile inventare qualcosa di nuovo, perchè i miei dolci preferiti alle castagne li ho tutti postati negli anni precedenti per cui in questo caso mi sono dovuta davvero ingegnare ;)
Il risultato comunque non è affatto male, e se avrete voglia di provarli saprete dirmi!
Questo mese Salutiamoci è ospitato da Azabel ho già adocchiato tante ricettine interessanti, se volete essere ispirati, o siete interessati a partecipare basta fare un giro da lei ;D

Ingredienti:
200 g di farina zero
1 cucchiaio di malto di riso
1 pizzico di sale integrale
succo di mela limpido q.b.
olio evo q.b.
Per il ripieno:
4 datteri
10 castagne 
2 foglie di alloro
1 pizzico di sale
qualche cucchiaio di latte vegetale (va bene di riso o soya)

Procedimento:

Lessare le castagne in pentola a pressione, dopo averle incise, con alloro ed un pizzico di sale, per circa venti minuti dal sibilo. Scolarle ed appena tiepide sbucciarle. Macinarle al passaverdure ed aggiungere i datteri denocciolati a pezzettini. Amalgamare con qualche cucchiaio di latte vegetale per rendere il ripeno ancora più cremoso. Impastare la farina con il malto, il sale, tre cucchiai di olio evo e succo di mela limpido quanto basta affinchè si formi una palla compatta ed elastica. Lasciar riposare in frigo per circa mezz' ora in una bull coperta da pellicola. Riprendere l'impasto e stenderlo sottilmente, ritagliarlo con il coppapasta a forma circolare posizionare il ripieno al centro e ricoprire con un altro cerchio di pasta. Sigillare bene i bordi, se sono troppo secchi aiutarsi bagnandoli con un goccio d'acqua. Spennellare i ravioli con olio evo ed infornare in forno preriscaldato a 150°. Quando doreranno sarà ora di toglierli.



lunedì 15 ottobre 2012

Sformatino di miglio e spinaci

 
Gli sformati erano il cavallo di battaglia di mia mamma che li cucinava spesso quando io e mia sorella eravamo piccole. Da diversi anni non ne cucina più, chissà perchè! Comunque ogni tanto ho nostalgia e me li faccio da sola.
In questo caso ho voluto provare con il miglio e gli spinaci. Devo dire che è venuto gustoso e saporito. E' perfetto come secondo piatto o come antipasto. Si mangia tiepido o a temperatura ambiente. Il giorno dopo secondo me sono ancora più buoni, il problema è farceli arrivare ;)

Ingredienti per 4 sformatini:

500 g di spinaci
1 uovo bio (opzionale)
1 spicchio d'aglio
1 bicchiere di miglio
2 bicchieri di acqua
3 cucchiai di olio evo, sale e pangrattato q.b.
 
Procedimento:

Cuocere in miglio in una pentola in acciaio con fondo alto in bue bicchieri colmi di acqua leggermente salata. Quando avrà raddobbiato il suo volume ed avrà assorbito tutta l'acqua spegnere. Nel frattempo cuocere in una grande padella gli spinaci con olio evo ed uno spicchio d'aglio. Quando saranno appassiti salarli e spegnere. Attendere che diventino tiepidi per tagliuzzarli finemente.  Ungere i pirottini con olio evo, spolverizzarli con il pan grattato e rivestirli di un velo di miglio (sia nel fondo che nelle pareti). Tenere da parte 1/2 bicchiere di miglio cotto e mescolare il restante con gli spinaci ed un uovo bio leggermente sbattuto; riempire i pirottini e coprire con il miglio non condito. Infornare a 180° in forno preriscaldato ed attendere che gli sformatini siano dorati in superficie. Io li ho serviti con una salsina al pomodoro piccante e con della senape di digione.

martedì 9 ottobre 2012

Quando il salmone incontrò l'avocado

Quando mi sono imbattuta in questo abbinamento, seguito a delle mie casuali sperimentazioni, è stato amore a primo assaggio!
Devo dire che anche il mio compagno (generalmente critico sulle mie preparazioni) ha apprezzato, per cui mi sento di consigliarvi spassionatamente di provare questo godurioso abbinamento.
Io ne ho fatto delle tartine che sono perfette per una cena a buffet. 
Mi sono avvicinata a questo meraviglioso frutto da poco, ma sono felice di averlo fatto perchè è una fonte di calcio e potassio straordinaria, contiene anche notevoli quantità di fibra e grassi monoinsaturi, utili a contrastare il diabete e a difendere il cuore.
La proprietà principale dell'avocado ed i suoi conseguenti benefici sono da ricondursi prevalentemente alla presenza di acido grasso linoleico e Omega 3, ovvero i cosiddetti grassi "buoni" in grado di stimolare la produzione di colesterolo buono (HDL) ed inibire invece il deposito del colesterolo cattivo (LDL); proprio per questo l'avocado è in grado di diminuire la presenza di colesterolo nel sangue ed aiuta a limitare le varie patologie legate alla circolazione.
Un altro aspetto positivo derivante dal suo consumo è l'introduzione nel nostro corpo di sostanze antiossidanti che sono in grado di aiutare le cellule a liberarsi dalla presenza dei tanto temuti radicali liberi e di rallentarne così l'invecchiamento. In particolare la vitamina A e la vitamina E sono due potenti antiossidanti le cui proprietà aiutano la pelle a mantenere la sua elasticità e ne rallentano l'invecchiamento.
E' un alimento utile anche nel contrastare la depressione ed il morbo di Alzheimer ed ha inoltre buone proprietà antinfiammatorie in grado di apportare benefici a diversi organi del corpo umano.
Inoltre la presenza di acido folico (mezzo frutto ne contiene 57 microgrammi, pari al 14% del fabbisogno giornaliero) aiuta a prevenire malformazioni a carico del sistema nervoso e gravi difetti congeniti del cervello e del midollo spinale, per questo è consigliato il suo consumo alle gestanti.
In sintesi è uno degli alimenti benefici più versatili, perfetto per abbinamenti salati e dolci.
Questa è una ricetta semplicissa ed estremamente veloce adatta anche a delle varianti molto gustose, ad esempio ci vedrei bene dei gamberi rossi crudi!!!

Ingredienti per quattro tartine:

200 g di salmone affumicato (preferibilmente selvaggio)
1 avocado
lime, sale e pepe q.b.
semi di papavero per decorare

Procedimento:

La ricetta è così banale che quasi mi vergogno a spiegarla, comunque consiste nel fare una cremina mescolando l'avocado con il lime, il sale e il pepe. Io frullo tutto nel mixer. Tosto il pane e spalmo la cremina di avocado. Spruzzo il salmone con altro lime e lo adagio nella tartina. Decoro con i semi di papavero prima di servire.

* Fonti:   http://www.mr-loto.it/avocado.html
                http://www.cure-naturali.it/avocado/1557

martedì 2 ottobre 2012

Tagliatelline saporite con quel che c'è

C'è che quando stai per andare in ferie il frigo è vuoto, ma vuoi comunque fare un pasto decente. Io mi sono organizzata sfruttando la dispensa con tante buone cose che si possono conservare disidratate (come alghe, pomodorini, legumi e funghi) e in salamoia (olive) con le quali è perfetto fare un pasto luculliano, basta semplicemente abbinare bene i sapori.
No, non sto andando inferie ;) sono appena tornata!


Ingredienti per due porzioni:

160 g di tagliatelline all'uovo (ma anche no)
un cucchiaio di alghe hijiwi
4 pomodori secchi
20 olive verdi
due/tre funghi shitake
1/2 bicchiere di fagiolina del lago trasimeno "Presidio Slow Food"
sale integrale ed olio evo q.b.
timo del mio orto essiccato



Procedimento:

Questo è un piatto abbastanza veloce a patto che vi ricordiate di mettere precedente in ammollo gli ingredienti, quindi come prima cosa mettere in ammollo in tazze diverse i funghi, i pomodori secchi e le alghe; sciacquare le olive in acqua corrente.
Il passaggio più lungo è la cottura della fagiolina che essendo un legume ci mette un pò a cuocersi. Di regola non va ammollata basta usare la pentola a pressione per circa venti minuti, il tempo necessario per l'ammollo delle componenti disidratate. Ovviamente se non avete la pentola a pressione i tempi della cottura della fagiolina raddoppieranno. Concluso l'ammollo strizzare tutti gli ingredienti. Cuocere le alghe per circa venti minuti in poca acqua leggermente salata. Mettere in una padella due cucchiai di olio evo lasciar profumare uno spicchio d'aglio, quando avrà rilasciato il suo aroma toglierlo. Versare i funghi (privati del gambo) e i pomodori secchi, entrambi tagliati a listarelle. Lasciar cuocere qualche minuto poi unire le alghe, precedentemente cotte ed asciugate in carta assorbente, la fagiolina ed il timo. Quando gli ingredienti saranno insaporiti il "sughetto" è pronto ad accogliere la pasta; con quest'ultima verso anche le olive tagliate a rondelle che non amo cuocere precedentemente, anzi sono la parte fresca di tutto il piatto.




domenica 30 settembre 2012

Girelle al pesto ed alghe



Oggi è l'ultimo giorno per partecipare a Salutiamoci con ricette che riguardano le alghe. Il blog ospitante è Ciboulette. Nonostante sia appena tornata dalle ferie avevo già in serbo la ricettina pronta per cui ci tengo a postarla, anche perchè è buona buona e davvero molto semplice se avete il pesto già fatto o comperato di buona qualità.


Ingredienti:

200 g di farina integrale bio
100 g di farina di grano duro bio
1 cucchiaino di lievito disidratato (il mio bio)
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaio di semi di lino
1/2 cucchiaino di malto di riso
4 cucchiai di pesto di buona qualità (o fatto in casa)
2 cucchiai di alghe arame 


Procedimento:

Sciogliere il lievito granulare in poca acqua tiepida con il malto di riso. Nel frattempo che si forma la schiumina in superficie mescolare le due farine con il sale e i semi di lino. Versare il lievito disciolto e l'olio evo. Impastare energicamente e dosare l'acqua fino a formare una palla elastica che non si attacca alle mani. posizionare l'impasto in una ciotola e coprire con la pellicola che manterrà l'umidità all'interno. Lasciar lievitare finchè non sarà raddoppiata di volume, dovrebbero bastare tre ore se la si lascia a 25°/28°. Nel frattempo cuocere per circa 15 minuti le arame in acqua bollente. Scolarle ed asciugarle nella carta assorbente. Riprendere l'impasto e stenderlo con il mattarello non troppo sottile, a formare un rettangolo. Stendere un velo di pesto e sopra cospargere le alghe arame. arrotolare dal lato lungo. Tagliare le rondelle e posizionarle, leggermente distanziate, in una teglia su carta da forno. Far lievitare per circa quaranta minuti ed infornare a 170° finchè non doreranno. Sono ottime per aperitivi, pic nic e pranzi al sacco.

venerdì 14 settembre 2012

Minestra di riso e lenticchie

Carissimi amici, quando il freddo prende il sopravvento io rispondo con una minestra calda calda che fa mooolto confort food. Dopo la pioggia di ieri ci voleva una minestra accogliente e rigenerante prima di appollaiarsi nel piumino e sprofondare sul divano per vedere un bel film.
Ecco la cronistoria di una serata qualunque a casa Spighetta..... Anche quì non mi invento niente: riso e lenticchie si mangia forse dai tempi dei tempi; è uno dei piatti che hanno sfamato le generazioni precedenti alle nostre e prima che ci scordiamo di questi piatti semplici, subissati come siamo da zuppe pre-confezionate che aspettano solo di essere infilate nel microonde, meglio riscoprirle e farne tesoro. Sono piatti cosiddetti "poveri", ma ricchi di gusto e di bassissimo impatto ambientale, cosa non da poco visto i tempi che corrono.

Ingredienti per due persone:

100 g di lenticchie
1 tazza e mezza di riso integrale
1 carota
1/2 cipolla rossa rossa
1 folgia d'alloro, 1 rametto di rosmarino, 1 rametto di timo fresco
1 spicchio d'aglio
sale, pepe, olio evo q.b.



Procedimento:

Ammollare il riso qualche ora. Mettere sul fuoco nella pentola a pressione tre cucchiai di olio evo con la carota a cubetti, l'aglio in camicia, la cipolla tritata finemente e gli aromi (alloro, timo e rosmarino). Dopo qualche minuto togliere l'aglio ed aggiungere il riso scolato e le lenticchie. Aggiungere acqua leggermente salata a coprire abbondantemente il riso e le lenticchie. Sigillare con il coperchio ed attendere il fischio. Da quel momento calcolare mezz'ora, trascorsa la quale spegnere ed attendere la riduzione della pressione per poter aprire il coperchio. Assaggiate il riso e lenticchie; se non è ancora sufficientemente cotto continuare la cottura fino a completamento, magari aiutandovi se necessario con poca acqua bollente. Solitamente una parte delle lenticchie si disfa formando una deliziosa cremina. Infine aggiustare di sale e pepe e servire la minetra con un giro di olio buono buono a crudo.

lunedì 10 settembre 2012

Mousse di fagiolina del lago trasimeno ed arame



Questo mese è Ciboulette ad ospitare Salutiamoci che nel frattempo ha preso una dimensione tutta sua diventando anche blog-contenitore di ricette per essere più facilmente e velocemente consultabile.
Questo mese si parla di alici, sarde ed alghe. Io parto con quest'ultime per poi cercare di postare anche ricette con alici e sarde, che tra l'altro adoro!  La mia mousse verte su due ingredienti di alta qualità: la fagiolina del lago trasimeno che adoro cucinare e ricordare in quanto alimento della mia terra e le alghe arame.

 

"Grazie alla infaticabile attività commerciale della civiltà etrusca, la Fagiolina del Trasimeno (scientificamente Vigna Unguiculata, le cui origini botaniche sono da ricercarsi in Africa), si è diffusa nell’Etruria compreso il bacino del Lago Trasimeno, i cui terreni umidi e clima si sono rivelate condizioni ideali per ottenere un prodotto di eccellente qualità che è rimasto immutato nel tempo.
Coltivata fino al dopoguerra, ha rappresentato il principale apporto proteico all’alimentazione delle popolazioni locali; infatti le analisi fatte, mostrano dei contenuti di proteine superiori a quelli dei fagioli, da un 5% fino al 15 % in più. Inoltre anche il contenuto di lipidi è significativamente più alto e tale fatto è molto importante in quanto nella modesta frazione lipidica dei legumi in realtà sono contenute la maggior parte delle molecole con attività funzionale. Tali risultati evidenziano quindi un ottimo livello di qualità nutrizionale per la Fagiolina del Trasimeno.
Con la fine della mezzadria e del progressivo abbandono delle campagne si è rischiata l’estinzione della Fagiolina perché molto meno produttiva dei Fagioli e maggiormente esigente di manodopera. Oggi la Fagiolina del Trasimeno è un prodotto unico ed irripetibile, che ha “caratteristiche genetiche” specifiche e particolari, al punto che nel 2000 è stata riconosciuta ed inserita tra i Presidi Slow Food e grazie al paziente e assiduo lavoro di alcuni giovani agricoltori e alla collaborazione con l’università di Agraria di Perugia si è scongiurato il rischio di estinzione; successivamente, nel 2002, si è costituito il “Consorzio Fagiolina del Trasimeno” allo scopo di tutelare ed esercitare un’attiva di vigilanza sulla produzione e sul commercio del prodotto, al fine di garantirne la qualità al consumatore, nel totale rispetto del Disciplinare di Produzione."*
Ho provato ad abbinare questo speciale legume ad un'alga altrettanto interessante, la quale è indicata per controbilanciare e ridurre l'alta pressione sanguigna grazie all'equilibrio dei minerali in essa contenuti. Inoltre come altre alghe brune è ricca di iodio e calcio.

Ingredienti:

100 g di fagiolina del lago trasimeno (sostituibile con fagiolo cannellino)
1 cucchiaio di arame essiccate
un pizzio di sale integrale
3 cucchiai di olio evo

 


Procedimento:

Bollire la fagiolina del lago trasimeno in una tazza e mezza di acqua leggermente salata. La fagiolina è un legume molto piccolo (grande poco più di una lenticchia) e, a differenza dei vari fagioli borlotti, ceci e cicerchie, ha il vantaggio di non dover subire l'ammollo essendo pertanto molto comoda per una voglia dell'ultimo minuto. Io la cuocio in pentola a pressione per 20 minuti a fuoco basso. 
Se utilizzate un tradizionale metodo di cottura il tempo raddoppierà. Nel frattempo che il legume cuoce ammollare per circa venti minuti le alghe, dopodichè strizzarle e cuocerle per venti minuti in acqua leggermente salata. Scolarle ed asciugarle nella carta assorbente. Quando anche la fagiolina sarà cotta scolarla e conservare l'acqua di cottura, unirla alle alghe e frullare aiutandosi con tre cucchiai di olio aggiunto a filo. Se la mousse non viene cremosa aggiungere un pò di acqua di cottura. Io la conservo sia per questa eventualità che per cuocervi delle minestre visto che il suo aroma è delizioso. Potrete farcire dei panini, spalmarla su tartine o condirvi la pasta.



http://www.slowfood.it/

* Fonte: http://www.fagiolina.com/

lunedì 3 settembre 2012

Zuppa di seppia con piselli

Finalmente il clima equatoriale ha lasciato l'Italia ed io mi posso di nuovo divertire nel cucinare! L'arietta fresca e frizzante mi porta verso zuppette da consumare calde o tiepide, a seconda dei gradi che ci sono in casa mi organizzo :) 
Questo è il pasto di venerdì so che non è una ricetta nuova e nemmeno creativa ma non se ne vedono spesso in giro nei blog molte versioni di questa ricetta. Seppie e piselli è un abbinamento classico ma buono buono e se lo servite con una fetta di pane abbrustolita volta ad accogliere tutto il sughetto la goduriosità è assicurata!
Per questo giro posto una ricetta tradizionale ma ho in mente la versione destrutturata che proverò mooolto presto!

Ingredienti per quattro porzioni:

3 seppie grandi o cinque piccole
450 g di piselli bio congelati
1 bicchiere di salsa di pomodoro fatta in casa
due cucchiai di olio evo, un pizzico di sale, pepe bianco q.b.
uno spicchio d'aglio




Procedimento:

Mettete sul fuoco sopra uno spargifiamma in ghisa una pentola in coccio. Ungetela con poco olio evo e versatevi uno spicchio d'aglio. Il calore si diffonderà lentamente e la cottura sarà più lunga ma il gusto ne guadagnerà senza dubbio. Quando l'aglio avrà pervaso l'olio del suo aroma toglietelo ed aggiungete i piselli fatti decongelare. Dopo un paio di minuti aggiungete la salsa di pomodoro (per me quella fatta in casa) e mescolate bene. Coprire con un coperchio e lasciar cuocere mezz'ora a fuoco medio. Se la salsa si restringe troppo aggiungere una tazzina da caffè di acqua bollente. Trascorso il tempo necessario aggiungere le seppie. Si cuociono in circa venti minuti. Regolate di sale e pepe. Servite su una fetta di pane abbrustolito. Le seppie con i piselli le ho consumete anche come sugo per la pasta e sono eccezionali. Se volete farle come aperitivo/antipasto potete servirle nei bicchierini che vanno tanto di moda ora con un grissino da utilizzare come cucchiaino.

venerdì 24 agosto 2012

Budino al cioccolato

 
L'estate è bella ma il caldo insopportabile non mi piace affatto... Iniziano a mancarmi quelle giornate con l'aria frizzante, quasi fresca, strano ma non lo avrei mai detto!
Comunque in questo caldo (in casa sono 32°) non se ne parla di accendere i fornelli a meno che non sia per pochissimi minuti e per preparare come in questo caso un dessert fresco, gustoso ma che non appesantisca troppo!

Ingredienti per 4 porzioni:

2 tazze (da thè) di latte di riso
1 bacca di vaniglia
2 cucchiai di cacao in polvere senza zucchero
100 g di cioccolato in tavola (70%)
1 cucchiaino di agar agar in polvere
malto di riso o zucchero mascobado (a seconda dei gusti e della dolcezza 2/5 cucchiai)
scaglie di cocco rapè per la decorazione


 

Preparazione:

Mettere tutti gli ingredienti tranne il cocco in  un pentolino; togliere i semi dal baccello della vaniglia ed unirli agli altri ingredienti. Portare ad ebollizione mescolando continuamente, far sobbollire per un paio di minuti circa. Versare il liquido in quattro coppette, e lasciare raffreddare a temperatura ambiente. Metterle poi in frigo per almeno 3-4 ore, finchè il budino non rapprende. Io amo mangiarlo a temperatura ambiente pertanto lo tiro fuori dal frigo anche un'ora prima di gustarlo, e lo decoro con cocco rapè.

lunedì 6 agosto 2012

Orecchiette con fagioli cannellini e pesto


Il caldo incalza, questa sembra essere la settimana più calda di tutto l'anno, e la voglia di cucinare diminuisce. Ma per chi come me è in città per lavorare e non è molto avvezza ai cibi pronti questa è una ricetta per un primo piatto veloce e di poco impegno ma con un risultato strabiliante,  ed un bellissimo colore estivo.

Ingredienti:

150 g di orecchiette fresche
2 cucchiai di pesto di basilico ( il mio già pronto)
1/2 bicchiere di fagioli cannellini secchi (se sono già cotti usatene mezza tazza)
un pizzico di sale, olio evo q.b.
1 spicchio d'aglio


Procedimento:

Ammollare i fagioli per otto ore e cuocerli in acqua leggermente salata per 15 minuti in pentola a pressione, scolare e tenere da parte. Se avete dei fagioli già pronti saltate questa parte. Nel frattempo che la pasta cuoce far rosolare uno spicchio d'aglio in poco olio evo. Aggiungere i fagioli e togliere l'aglio che ormai avrà rilasciato il suo aroma. Aggiungere la pasta già scolata e lasciar insaporire. Spegnere e mescolare alla pasta due cucchiai di pesto. Impiattare.

mercoledì 1 agosto 2012

Focaccia con crema di carota e seitan

Mi rendo conto che accendere il forno di questo periodo è quasi un suicidio, anche io cerco di evitare quando posso ma ogni settimana max 10 gg sono costretta a rinfrescare la pasta madre e mi piange il cuore buttare il rinfresco. Così stringo i denti e faccio qualche focaccia ottima da portare in ufficio per pranzare o come merenda per i bambini. E' ottima tagliata a cubetti piccoli come finger food per un aperitivo.
Ho spudoratamente rubato la ricetta al ristorante macrobiotico dove vendono diverse varietà di focacce ripiene. Questo è uno dei tanti abbinamenti che loro propongono. Io le adoro tutte. Prossimamente posterò altre versioni ;)

Ingredienti per 8 porzioni:

Per la focaccia:
100 g di pasta madre rinfrescata la sera precedente
500 g di farina di tipo 1
un pizzico di sale
un cucchiaio di olio evo
acqua q.b.

Per la farcia:
3 carote
olio evo q.b.
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di salsa tamari
500 g di seitan al naturale
erbe aromatiche a piacere (rosmarino, timo e salvia le mie)


Procedimento:

Stufare la carota tagliata a cubetti in una pentola di acciaio dal fondo alto con due cucchiai di olio evo, uno di tamari, uno spicchio d'aglio e poca acqua. Lasciar cuocere quindici, venti minuti a fiamma bassa con coperchio, successivamente aggiungere le erbe aromatiche, rosmarino, salvia e timo. Far cuocere altri dieci minuti, spegnere e frullare il tutto. Tagliare a listarelle non troppo sottili il seitan e cuocerlo nella piastra. Attendere che si freddi. Nel frattempo mescolare la farina con la pasta madre rinfrescata la sera prima aggiungere un cucchiaio di olio evo, un pizzico di sale ed acqua quanto basta per formare un composto ben compatto che non si attacca alle mani. Metterlo in una bull con coperchio e sacchetto di plastica. Lasciar lievitare in luogo caldo. In questo periodo data la temperatura saranno sufficienti quattro ore per la lievitazione. In inverno,  dovremo attendere dalle sei alle otto ore. Riprendere l'impasto e stenderlo in una teglia, precedentemente oleata, con i polpastrelli come a fare un massaggio fino ai bordi della teglia. Farcire con la crema di carota e il seitan e coprire con uno strato di impasto steso con il mattarello. Premere bene nei bordi per far aderire i due strati di pasta. Forare con una forchetta la superficie per evitare che in cottura si creino delle bolle. Lasciar lievitare nuovamente al caldo per una mezz'oretta, alla fine della quale verrà infornato a 180° finchè non dorerà.

giovedì 26 luglio 2012

Happy hour e peperoncini ripieni bigusto

L'estate per me è sinonimo di fingerfood, aperitivi con amici e cene informali in giardino e se non si può sul terrazzo di casa. Basta stare all'aria aperta ;)
Ho voluto sperimantare un ripieno classico al tonno ed un ripieno vegano molto riuscito secondo i miei gusti. Mi rendo sempre più conto di quanto sia flessibile il cous cous essendo possibile utilizzarlo per svariati tipi di preparazioni, anche dolci!!!

L'unica nota dolente del piatto per chi non è avvezzo è la piccantezza davvero piccante. Ma se siete abituati non temete, vi piaceranno da matti ;)
Siccome il procedimento è facile vi consiglio di non comprare i peperoncini già pronti ma di farli con le vostre manine, siccome però è un pò lungo vi consiglio di farne tanti e magari conservarli sott'olio così vi dureranno di più.

Ingredienti per una ventina di peperoncini:
una ventina di peperoncini rossi tondi
acqua ed aceto in parti uguali

Ripieno di tonno:
2 cucchiai di pangrattato
600 g di tonno al naturale
sale ed olio evo q.b.
10/15 capperi dissalati
olio evo q.b.

Ripieno di cous cous:
200 g di cous cous
6/7 pomodori secchi
10 capperi dissalati
15 olive verdi
sale ed olio evo



Vi consiglio vivamente di munirvi di guanti monouso per lavorare i peperoncini. Lavateli ed asciugateli, con un coltellino piccolo e maneggevole tagliate tutt'intorno al picciolo e asportatelo. Pulite con cura anche l'interno sciaquandoli sotto l'acqua corrente eliminando tutti i semini.
Portate ad ebollizione in una pentola capiente metà acqua e metà aceto bianco o di mele, regolate di sale. Immergetevi i peperoncini e lasciateli bollire per un paio di minuti. Scolateli su un canovaccio pulito con l'apertura rivolta verso il basso in maniera tale da far uscire tutta l'umidità.
Preparate i due ripieni.
Sgocciolare il tonno e frullarlo con olio evo, unite i capperi dissalati, le olive verdi denocciolate e tritate grossolanamente ed il pan grattato. Per quanto riguarda il cous cous cuocerlo come descritto nella vostra confezione, sgranarlo e mescolarlo con i pomodori secchi sminuzzati finemente, i capperi e le olive verdi (anch'essi tagliuzzati). Aggiustare di sale ed olio evo.
Ora siete pronti per farcire i vostri peperoncini super piccanti senza dimenticarvi di lavorare con i guanti monouso. Tenerli al fresco in frigo fino al momento di gustarli. Se avete bisogno di conservarli per più giorni vi consiglio di posizionarli in un barattolo di vetro appena sterilizzato (in acqua bollente per almeno mezzora) fino al bordo, versarci dentro del buon olio di oliva. Potrete gustarli per oltre una settimana.

venerdì 20 luglio 2012

Crema di zucchine al curry per Salutiamoci

Finalmente l'abbassamento di temperatura mi ha aiutato a partorire un piatto semplice ma comunque degno della raccolta Salutiamoci. Aggiungo dunque il mio contributo con grande piacere; è sicuramente un piatto ricco di gusto con una consistenza perfetta perfetta per essere accompagnato ad esempio da un buon grissino alle olive come il mio.

Questo mese troverete la raccolta di ricette nel blog di cobrizo. Ho sbirciato le sue ricette e sono sublimi!!!


Ingredienti per quattro bicchierini:

3 zucchine 
1/2 cucchiaino di curry
2 cucchiai di panna di soya
1/2 cipolla dorata
olio evo, un pizzico di sale integrale



Procedimento:

Mettere sul fuoco una padella in acciaio con il fondo alto, ungerla con due cucchiai di olio evo ed appena sarà ben caldo aggiungere il curry. Appena quest'ultimo avrà profumato l'olio unire le zucchine tagliate a tocchettini (e private della parte centrale dove sono a volte presenti i semi più grossi) e la cipolla affettata finemente; per aiutare la cottura unire mezzo bicchiere di acqua ed il sale. Appena le verdure si sfalderanno saranno pronte. Frullarle con la panna di soya lasciandone da parte due cucchiaini. Versare la cremina fredda o tiepida nei bicchierini, decorate con la panna ed una spolverata di curry, servirla con dei buoni grissini magari fatti in casa perfetti per raccogliere la vellutata e mangiarla.

giovedì 5 luglio 2012

Insalata di tonno e cannellini


Quando il caldo mi porta ad avere visioni a sfondo mistico cerco di combatterlo con piatti freddi di velocissima esecuzione da consumare a temperatura ambiente. Non so da voi, ma nel mio mini-mini-appartamento (che è mini ve l'ho detto?) sembra di essere dentro ad un forno: la temperatura oscilla tra i 33 e i 35 gradi (che grazie al livello di umidità vengono percepiti come 40 gradi) ed anche il ventilatore non riesce a darmi conforto dal momento che sembra di avere addosso un grande phon.
Non mi resta che patire ed attendere che queste ondate di caldo si plachino :(
Mi rendo conto che la ricetta è banale ma la mia mente in questo momento non riesce a concepire nulla di più articolato! Vi dico solo che i fagioli abbinati al tonno stanno bene e lo spaevo, ma la scoperta è stata la salvia che da una marcia in più al tutto. Provare per credere!!!

Ingredienti:

100 g di tonno al naturale in vetro (sgocciolato)
90 g di cannellini secchi (o un barattolo di quelli già cotti)
1/2 cipollotto fresco (il mio di tropea rosso)
5/6 foglioline di salvia (le mie piccole piccole)
olio evo, sale e pepe q.b.



Procedimento:

In questo caso ho cotto i fagioli ammollati la sera prima in acqua abbondante ed in pentola a pressione. Quando si freddano li sgocciolo e li tengo da parte. Lasciar sgocciolare per qualche minuto anche il tonno dall'acqua di conservazione. Se decidete di comperarlo fresco e sarete così temerari da cuocerlo al vapore avrete un'esaltazione del gusto sicuramente. Mescolare i fagioli al tonno, condire con olio evo, sale e pepe. Tagliare mezzo cipollotto fresco sottile sottile ed aggiungerlo all'insalata. Tritare finemente anche qualche foglia di salvia. Lasciar insaporire almeno mezz'ora. Se deciderete di lasciare l'insalata nel frigo prima di consumarla toglietela almeno mezz'ora prima.
Related Posts Widget for Blogs by LinkWithin