sabato 29 maggio 2010

Zuppa di udon Japaneese style


La cucina giapponese mi piace da morire. Vado pazza per le loro zuppe e brodetti. Come ormai tutti sappiamo il brodo dashi è alla base della preparazione di questi piatti brodosi. Io ho preso la ricetta da un libro di cucina giapponese, ormai sperimentata diverse volte ed a mio avviso perfetta. Gli Udon invece li ho trovati al Naturasì. Si tratta fondamentalmente di una sorta di linguine (più corte e spesse di quelle che si mangiano in Italia) hanno una percentuale di farina di grano duro, di grano tenero e riso integrale. In sostanza è una zuppa fresca e dissetante ricca di vitamine con zero grassi e poche calorie, perfetta per mantenere la forma fisica in attesa della "prova costume"!!!

Per il brodo dashi:

1 alga kombu
1 cucchiaino di scaglie di bonito (di più se volete un aroma più intenso)
mezzo litro di acqua
1 cucchiaiodi sakè
1 cucchiaio di shoyu

Per la zuppa:

brodo dashi
100 g di udon al riso
4 cucchiai di salsa di soya
2 funghi shiitake secchi (se li trovate freschi tanto meglio :)
1 carota
1 scalogno o cipolla o porro fresco
1 zucchina piccola
5 fiori di loto essiccati (meglio se freschi)
erba cipollina q.b.
mix di spezie piccanti giapponesi (in alternativa sesamo, peperoncino e semi di papavero mischiati insieme)

Procedimento:

Versare l'acqua nella pentola ed unitevi l'alga Kombu, dopo avervi praticato due incisioni su un lato in modo che possa rilasciare meglio il suo aroma. Portare a bollore per cinque minuti ed eliminare l'alga (che può essere asciugata e riutilizzata una seconda volta). Aggiungere i fiocchi di bonito e togliere subito la pentola dal fuoco altrimenti il liquido tenderà a salire e fuoriuscire. Rimettere sul fuoco, lasciar insaporire due minuti e filtrare. Aggiungere il sakè e lo shoyu. Questo sarà il nostro brodo dashi utile per la preparazione. Cuocere al vapore, e mantenere croccanti, la carota e la zucchina tagliate a cubetti e lo scalogno tagliato a rondelle. Cuocere gli udon in acqua bollente leggermente salata e tenerli al dente. Scolarli e passarli sotto l'acqua fredda per mantenere la cottura. Mettere sul fuoco il brodo dashi, aggiungere gli shiitake (ammollati per almeno due ore) tagliati finemente e il loto (messo in ammollo finchè non reidrata e raddoppia la sua dimensione). Quando saranno cotti (basteranno pochi minuti) versare le verdure e gli udon. Aggiustare di sale se necessita aggiungendo altro shoyu. Impiattare e spolverare in superficie con il mix di spezie piccanti ed erba cipollina tagliata finemente. Nonostante le temperature esterne queto piatto mi piace mangiarlo caldo. E' buono anche tiepido o freddo.

martedì 25 maggio 2010

Due ricette in una ... mousse o budino?

Questo è un dolce molto versatile. In inverno è perfetto da mangiare caldo, in estate è ottimo anche freddo. E' ideale anche come crema per ad esempio guarnire una torta di frutta. Ho provato a farne anche un budino, venuto bene anche lui! Insomma è una ricetta jolly leggera ma appagante che ha fatto molto successo ;)

Per sei porzioni di mousse (in bicchierini mignon):

2 mele golden
5 cm di zenzero fresco
due cucchiai di fiocchi d'avena
due cucchiai di sciroppo d'acero o malto di riso
un pizzico di vaniglia in polvere e sale
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
un cucchiaio di uvetta
la buccia 1/2 limone bio grattugiata
Per addensare la salsa:
1/2 cucchiaino di agar agar
1 tazzina da caffè di acqua (x disciogliere l'alga)

Per la fonduta al cioccolato:

4 cucchiaini di cioccolato amaro in polvere
4 cucchiai di acqua
3 cucchiaini di crema di mandorle o nocciole a vostro piacimento
un cucchiaio di sciroppo d'acero



Procedimento:

Sbucciare le mele e togliere il torsolo. Tagliarle a dadini e farle cuocere a fiamma bassa in una pentola per almeno venti minuti con i fiocchi d'avena, lo sciroppo d'acero (o malto), la vaniglia, la buccia di limone, la cannella, l'uvetta ed un bicchiere e mezzo di acqua.
Frullare il composto. Sciogliere mezzo cucchiaino di agar agar in una tazzina di acqua. Portarla ad ebollizione e mescolarla con la mousse. Bollire tutto per almeno tre minuti (anche cinque per renderla più densa). Spegnere ed aggiungere il succo di zenzero grattugiato (con l'apposita grattugia in ceramica).
Nel frattempo mescolare tutti gli ingredienti della fonduta al cioccolato. Non preoccupatevi se inizialmente sembrerà che il composto non si amalgami, ci vorrà un pò ma poi la cremina sarà bella e vellutata. Se la fonduta è troppo compatta aggiungere poca acqua se è troppo liquida aggiungere poco cacao.
Porzionate la mousse di mela e cospargerla di fonduta al cioccolato e scaglie di mandorle precedentemente tostate.

Con la stessa mousse si possono anche realizzare quattro budini, basta mettere il composto nelle formine e scordarseli in frigo per almeno sei ore. Io li ho sformati, spolverizzati con cioccolata bianca e serviti con della marmellata di fichi.

Se vi piace l'idea precedente possono essere guarniti con la stessa fonduta di cioccolato e mandorle tostate.


lunedì 24 maggio 2010

Strangozzi ai pioppini su crema di cavolo nero


Mi sono appena accorta che primi piatti non ne posto quasi mai, dando la precedenza a cose sfiziose tipo finger food o robine del genere quindi ho voluto condividere con voi questa bella pasta fresca che ho fatto un pò di tempo fa le quali foto erano rimaste nel pc defunto.
Gli strangozzi sono una pasta fatta in casa tipicamente umbra. Si fanno senza uova quindi possono essere mangiati dai vegani ;)
Di solito è difficile trovarne di già confezionati, ma ho visto che la De Cecco ne fa una versione più regolare e sottile di quelli "veraci", li ho anche assaggiati, niente male, anche se sono moooolto diversi da quelli home made.
Questo tipo di pasta dalle mie parti si condisce tipicamente con del buon tartufo o con un sughetto di pomodoro molto piccante.
Questa è la mia versione rivisitata con cavolo nero (che adoro anche se ora non è più di stagione) e funghi pioppini.






Ingredienti per la pasta fresca (due porzioni):
120 g di farina di semola
acqua leggermente salata q.b.

Per il condimento:

un ciuffetto di foglie di cavolo nero
100 g di funghi pioppini
uno spicchio d'aglio
sale vichingo affumicato
peperoncino q.b.
olio evo q.b.


Procedimento:

Mescolare la farina con l'acqua (a temperatura ambiente) dove precedentemente è stato disciolto un pò di sale. Impastare finchè non otterrete una palla elastica e ben compatta. Nel frattempo che riposa qualche minuto dedicatersi al sughetto. Sbollentare le foglie di cavolo nero, che in questo periodo possono essere sostituite da spinaci o meglio da cimette di rapa. Scolatele frullatele con una puntina di aglio, olio, sale vichingo affumicato e peperoncino in polvere. La crema di cavolo nero è pronta. I pioppini andranno cotti in una padella molto calda dove è stato già preparato olio, aglio e prezzemolo. Quando saranno cotti salare ed aggiungere un pizzico di peperoncino.
Stendere l'impasto fino a raggiungere uno spessore di mezzo centimetro. Formare un rotolo aiutandovi con della farina per non far attaccare la sfoglia e tagliare la pasta come vedete da foto. Quando l'acqua bolle tuffarvi gli strangozzi, attendere un paio di minuti e scolare (vi consiglio comunque di testare il livello di cottura). Ripassare in padella con i funghi pioppini. Adagiare nel piatto dove è stato precedentemente posizionata la crema di cavolo nero ancora calda.

mercoledì 19 maggio 2010

Streghe alghe nori e parmigiano

Ecco delle gustosissime streghe da abbinare al purè di carciofi postato recentemente. Perfette per un aperitivo e per sostituire il classico pane. Le streghe si differenziano dal classico craker per avere un rigonfiamento centrale. Le potete aromatizzare come più vi piace, giocando come sempre con gli ingredienti :)

Ingredienti:

300 g di farina bianca "zero"
100 g di farina integrale
170 g di acqua
1 cucchiani di malto d'orzo
3 cucchiaini di sale integrale
6/7 cucchiai di olio evo
18 g di lievito di birra
3/4 cucchiai di parmigiano reggiano bio
3/4 cucchiai di alga nori in fiocchi

Procedimento:

Mescolare le due farine con un due cucchiaini di sale. Sciogliere il malto in una tazza di acqua tiepida ed aggiungere il lievito. Quando quest'ultimo inizia a fare un pò di schiuma in superficie versarlo nella farina, aggiungere altra acqua e tre cucchiai di olio. Impastare energicamente fino a formare una palla compatta. Lasciar lievitare due, tre ore fino a che non raddoppia il volume. Riprendere l'impasto tirarlo a sfoglia sottilissima, cospargerlo su una delle due metà di parmigiano reggiano bio e fiocchi di nori. Sovrapporre l'altra metà di impasto (dove non è stato messo alcun ingrediente) e tirare nuovamente la pasta per compattare le due sfoglie. Tagliare le streghe a losanghe, rombi o rettangoli. Adagiarli in una teglia con carta da forno, cospargere la superficie del restante olio evo e sale ed un'abbondante manciata di alghe nori. Son buone mangiate sia calde che fredde. Si conservano in una latta di metallo per qualche giorno, oppure si possono congelare.

martedì 18 maggio 2010

Il trucco che non c'è (una marchetta gratuita ma perfettamente meritata)



Un pò di tempo fa in questo blog ho trovato riferimenti ad un sito che vendeva trucchi minerali.
Partiamo dal presupposto che la mia pelle mal tollera i fondotinta e le ciprie pertanto ho pensato che questo tipo di prodotto facesse al caso mio. Ho eliminato qualsiasi cosmetico che conteneva derivati del petrolio quindi aveva poco senso truccarsi con fondotinta che poi invece ne contenevano.
Vedendo il sito mi sono subito entusiasmata ed ho fatto il primo ordine (con cautela) provando il formato mini. Dopo soli 4 giorni (comprensivi di Pasqua e Pasquetta) il pacco era tra le mie mani.

Bhè ma cominciamo dall'inizio, citando le stesse parole riportate nel loro sito....

Cos'è un trucco minerale?

Il trucco minerale è composto unicamente da polveri minerali ottenute dalla polverizzazione e micronizzazione di pietre e/o terre minerali.
Con l'ausilio di particolari processi tecnologici queste polveri vengono ridotte a microscopici cristalli piatti che aderiscono alla pelle in maniera tale da poter, tra l'altro, filtrare i raggi UV lasciandola respirare perfettamente.
L'uomo usa i minerali in cosmetica fin dai tempi preistorici, ad esempio la polvere di mica era anche nota agli antichi Egizi (sembra che Cleopatra fosse una delle prime donne famose a truccarsi minerale!), ai Greci, ai Romani, ai Cinesi e agli Aztechi...
Questo tipo di trucco naturale è poi stato "re-inventato" in America, da una casa cosmetica che per formulare un fondotinta per pelli ultrasensibili ha pensato di eliminare tutti quegli ingredienti che non fossero necessari e sicuri: sono rimasti solo i minerali, ed è nato così il primo mineral makeup!


Si fa presto a dire mineral...

Il trucco minerale è sempre più di moda.
Di conseguenza molte case di grande distribuzione cavalcano l'onda di questo successo mettendo in commercio prodotti "mineral" che di minerale hanno molto poco. Purtroppo non basta aggiungere un pizzico di ossido di zinco ad un impasto siliconico per ottenere un fondotinta minerale!
Il trucco minerale per essere chiamato tale deve essere composto solo da minerali: Mica, Titanium Dioxide, Zinc Oxide, Iron Oxides, Ultramarines, Kaolin Clay, Manganese Violet, Silica, Ferric Ferrocyanide, Chromium Oxides.
Queste sostanze sono a volte singolarmente presenti nei comuni cosmetici, spesso inglobate in siliconi, parabeni, riempitivi, emulsionanti, derivati del petrolio e grassi animali.
Se tra gli ingredienti del prodotto "cosiddetto minerale" leggete uno dei seguenti: dimethicone, carnauba wax, cetyl dimethicone, trimethylsiloxylicate, triisocetyl citrate, tocopherol, panthenol, ecc... non vi trovate di fronte ad un trucco minerale.
Il trucco minerale è composto solo di minerali inorganici!
Per riconoscere un buon prodotto da un altro bisogna solo assicurarsi che non ci siano altre materie prime e/o conservanti ecc. al di fuori dei minerali puri . Possono essere tollerati alcuni tipi di coloranti alimentari , in caso ma si usano raramente , perchè di solito sono sufficienti gli ossidi per dare le tonalità.

Le garanzie:

I nostri cosmetici minerali vengono ideati, prodotti, miscelati e confezionati in Italia. La nostra produzione adempie a tutti gli obblighi di legge richiesti dal ministero della sanità italiana e alle norme di produzione cosmetica Italiana ed Europea.
Prestiamo particolare cura alla scelta ed alla provenienza delle materie prime che prima di trasformarsi in makeup devono necessriamente superare test quali Patch e Metalli Pesanti. Questi test sono obbligatori e vengono effettuati in laboratorio. Teniamo a sottolineare che i patch test per la dermocompatibilità per i nostri cosmetici vengono effettuati sotto controllo medico non su animali bensì su volontari umani.
Tutti i nostri prodotti sono regolarmente registrati presso le autorità di competenza.


Quindi riassumendo:

1. E'composto solo da pigmenti minerali: non ci sono riempitivi! per questo ne basta pochissimo, dura tutto il giorno ed ha un potere colorante infinitamente superiore al makeup convenzionale.

2. Solo minerali micronizzati purissimi. Nelle nostre polveri NON vengono utilizzate nanoparticelle, che presentano possibili pericoli, sia in senso medico che ambientale.

3. Ne basta pochissimo per coprire tutte le imperfezioni, e si ha la sensazione di non avere nulla in faccia: l'epidermide non tira, non si lucida, respira.

4. La formulazione in polvere consente applicazione a secco, liquida o cremosa, tramite spugnetta, pennello, sfumino, ecc. Mescolando le polveri tra di loro si ottengono colori personalizzati e unici.

5. Perfetto per la pelle con problemi perchè contiene ossido di zinco noto per le sue proprietà lenitive e cicatrizzanti.
Formulazioni semplicissime (mediamente non più di 5 ingredienti per prodotto) per ridurre al minimo la possibilità di reazioni allergiche.
Niente nickel, parabeni, profumo, alcool, siliconi o allergeni simili.
Essendo i minerali per loro natura inerti non scatenano reazioni chimiche e non si alterano.

6. Niente derivati del petrolio, niente nickel, niente sostanze inquinanti. Le confezioni possono essere riciclate.

7. Nessun componente di origine animale (nè vegetale, per altro) l'unica eccezione sono i nostri ombretti 001, 011, 006, 056, 096 e 012 che contengono un colorante alimentare.

8. I minerali sono usati in cosmetica da sempre, non è necessario nessun test per la formulazione dei prodotti mineral.

Ma ora veniamo al mio test.
Io ho acquistato:

Nettare per labbra, un autentico lip trasparente che all'occorrenza può costituire la base per un rossetto se amalgamato con la polvere che più ci piace.
Ombretto "diamanti in polvere", estremamente brillante, color ghiaccio e pratico da applicare.
Fondotinta light Warm, applicato con il pennello (perfettamente vegan!) non soffoca la pelle e lascia intravedere l'incarnato.
Bronzer "Bahamas" io lo uso sulle guance molto divertente e leggermente cangiante.
Devo dire che sono rimasta soddisfatta di tutti i prodotti, ed ho ordinato di nuovo!!!!
A dire il vero c'è solo l'imbarazzo della scelta ;)

http://www.truccominerale.it/

lunedì 17 maggio 2010

Purè di carciofi

Sulla scia delle ricette sciuè sciuè adatte anche per chi non sa cuocersi un uovo sodo ecco questo purè di carciofi ottimo per drenare i liquidi e purificare i reni.
Questa ricetta si può trasformare in salsina per intingere i crakers o diluendola con del brodo vegetale in minestra, ottima con della pastina o dei cereali.
Io amo particolarmente il carciofo e devo dire che il fatto che abbia numerose proprietà benefiche non può che farmi felice. Pensate che queste proprietà erano conosciute dai tempi antichissimi, apprezzato da Greci ed Egizi. Il carciofo è un alimento tonico e digestivo, contiene molto ferro, provoca un aumento del flusso biliare e della diuresi, inoltre riveste un importante ruolo nell’abbassare il livello del colesterolo.

Ingredienti per 4 persone:

7/8 cuori di carciofo di tipo romanesco e i loro gambi
2 cucchiai di olio evo
sale e pepe q.b.
1 spicchio d'aglio
un cucchiaio di prezzemolo tritato
acqua q.b.

Procedimento:

Non c'è ricetta più veloce e buona per recuperare i cuori di carciofo e i gambi dopo ad esempio la preparazione del rotolo che prevede l'utilizzo dei soli "petali". Mettere tutti gli ingredienti in pentola a pressione. Far andare a fuoco lento per circa 10 minuti dal fischio cuocendo con uno spargifiamma. Una volta portati a cottura frullare tutto avendo premura di togliere l'aglio ed aggiungendo il prezzemolo, sale e pepe.
Il vostro purè potrà essere consumato come salsina di accompagnamento per riso bianco, per seitan e tofu o per ottimi crakers come nel mio caso. La ricetta di questi ultimi alla prossima puntata ;))

giovedì 13 maggio 2010

Rotolo di carciofi


Questo è uno dei miei piatti preferiti. L'ho inventato tantissimi anni fa ed in questo periodo lo ripropongo sempre con grande successo da parte di chi lo assaggia! Originariamente (quando mangiavo la carne) prevedeva anche del prosciutto cotto a dadini, ma è buonissimo anche in versione vegetariana :)
Per i vegani basta sostituire la mozzarella con del tofu marinato in salsa di soya o del seitan entrambi tritati finemente ed il parmigiano con un mix composto da mandorle tritate finemente e lievito alimentare.

Per l'impasto:

350 g di farina (150 g integrale - 100 g "zero" - 100 g kamut)
180 g di acqua
un cucchiaino di sale
100 g di pasta madre rinfrescata
un cucchiaino di malto di riso
3 cucchiai di olio evo
una manciata di semi (sesamo bianco e nero - girasole - papavero - lino)
1 uovo bio

Per il ripieno:

8 carciofi di tipo romanesco
4 cucchiai di parmigiano reggiano bio
1 mozzarella bio
un cucchiaio di olio evo
sale e peperoncino q.b.
1 tazzina da caffè di vino bianco secco
una manciata di prezzemolo
vino bianco secco q.b.
uno spicchio di aglio
1 limone



Procedimento:

Mescolare la farina con il sale ed i semini. Aggiungere la pasta madre rinfrescata la sera prima, l'acqua a temperatura ambiente, il malto, due cucchiai di olio d'oliva ed impastare energicamente.
Formare una palla ben compatta che non si attacchi alle mani. Far lievitare almeno otto ore in un luogo tiepido va bene anche minor tempo a patto che il composto raddoppi il suo iniziale volume.
Nel frattempo mondare i carciofi mettendoli in una bull con acqua e limone per non farli scurire.
Tagliare finemente la parte dei "petali" a rondelle fino ad arrivare alla base che lasceremo per un altro piatto.
Scaldare in una padella olio evo aglio ed un peperoncino; aggiungere i carciofi e farli rosolare qualche minuto.
Per portarli a cottura versare del vino bianco secco e se necessitano anche poca acqua tiepida. Salare quasi a fine cottura.
Appena cotti versarli in una terrina per farli raffreddare; eliminare l'aglio, aggiungervi la mozzarella a dadini, il prezzemolo ed il parmigiano grattugiato finemente.
Nel frattempo stendere con il mattarello l'impasto fino a raggiuingere lo spessore di mezzo centimetro.
Adagiarvi sopra il ripieno di carciofi. Arrotolarlo dal lato più lungo e spennellarlo con un velo di uovo precedentemente sbattuto.
Far lievitare nuovamente per due ore circa o meglio fino a quando lo vedrete "cresciuto" di dimensione. Cuocere indicativamente per quaranta minuti a 160°.
Controllate che sia ben dorato in superficie. Quando sarà freddo affettarlo. E' ottimo il giorno dopo. La ricetta dei gambi di carciofo la prossima puntata!!! ;)

martedì 11 maggio 2010

Tempura di dulse


Ecco un piatto delizioso che unisce il gusto alla salute. Devo essere sincera le alghe dulse non le amo molto, di solito non so mai come cucinarle.
Questo è un modo per renderle appetitose e farle approcciare anche a chi non conosce la cucina macrobiotica o pensa che le alghe siano solo cibo per pesci :))
...E poi diciamola tutta la primavera che si fa attendere ci permette ancora di mangiare qualche piatto che proprio tipico di questo periodo non sarebbe....
Oramai la tempura non è più un segreto per noi italiani quindi è una ricetta-non-ricetta in quanto non vi do grandi dritte. La cosa simpatica è cospargere le alghe prima di servirle di
spezie piccanti giapponesi che oramai si trovano in ogni supermercato ben fornito (CANNAMELA ha una linea di spezie etniche tra cui quelle giappo).
Tra l'altro questo è un mix che i giapponesi consumano anche su zuppe e brodi; se non doveste trovarlo preparate del gomasio facendo tostare due cucchiai di semi di sesamo bianchi ed un pizzico neri, pestarli nel tipico mortaio giapponese (il suribaki) aggiungendovi un pizzico di sale. Al gomasio aggiungere le alghe nori in fiocchi un pizzico di semi di papavero, peperoncino e pochissima scorza d'arancia essiccata che gli da un profumo incredibile.


** Tornando alle nostre alghe dulse ( Palmaria palmata) nascono sulle coste dell'Irlanda, Scozia, Scandinavia e Giappone. E' la più yin delle alghe e quella che tra tutte contiene il maggior numero di ferro, per cui è adatta a persone malate e soprattutto anemiche, è consigliata l'assunzione durante la gravidanza e a persone con problemi gastrici ed intestinali. E' anche ricca di iodio pertanto è ideale per sanare squilibri tiroidei. Dopo la nori è l'alga a più alto contenuto di proteine.

Ingredienti:

una manciata di alghe dulse
1/2 tazza di farina "zero"
3/4 di tazza di acqua
spezie piccanti giapponesi
olio di mais o girasole in abbondanza



Procedimento:

Per fare una buona tempura la pastella deve essere molto fredda in modo da subire lo shock termico una volta gettata nell'olio bollente. Io metto gli ingredienti per la pastella qualche ora nel frigo per farli freddare. In questo caso ho usato acqua liscia ma si può sostituire con acqua frizzante o birra. Prima di tutto lavare sotto l'acqua corrente le alghe. Lasciarle in ammollo dieci minuti. Vedrete che aumenteranno il loro volume. Le asciugo con carta assorbente e se sono di dimensioni troppo grandi le taglio in modo da avere dei bocconcini. Al momento di friggere accendo la fiamma riempio la padella con abbondante olio: potrete scegliere tra quello di mais, girasole o sesamo.
Mescolo in una bull acqua e farina aiutandomi con una frusta, ma non amalgamando troppo. Sembrerebbe infatti che più la pastella viene lavorata e mescolata e più lascia uscire gli amidi che la rendono appiccicosa e poco croccante. Immergere le alghe nella pastella e subito nell'olio bollente. Quando saranno ben dorate estraetele e fatele asciugare su carta assorbente. Prima di servirle cospargerle di spezie giapponesi. Vi consiglio di offrirle per un sano finger food, stupirete i vostri invitati!

** Fonte: "100 ricette con le alghe" di Peter e Montse Bradford

lunedì 10 maggio 2010

Lasagne di carasau con zucchine

Ancora un piatto vegano. Ebbene si perchè senza alimenti animali si mangia, ed anche con gusto!! E poi l'eliminazioni di alimenti di origine animale aiuta ad allenare la fantasia e a riscoprire tipologie di verdure o di alimenti che possono avere una maggiore valorizzazione. Le lasagne di carasau per me sono ormai un classico, tanto le ho sperimentate in tutte le salse e devo dire che sono sempre buone!!!

Ingredienti:

6 zucchine lunghe
un cipollotto fresco
due cucchiai di olio evo
peperoncino e sale q.b.
misto di spezie (io ne ho usato uno ayurvedico contenente:paprica aglio chili, rosa damascena,
origano, timo, basilico, rosmarino, pepe nero, girasole, calendula)
due cucchiai di lievito alimentare
due cucchiai di mandorle grattugiate
3/4 fogli rotondi di pane carasau
uno spicchio di aglio


Per la besciamella:


1/2 lt di latte di riso non zuccherato
un cucchiaino di sale integrale
50 g di farina "ZERO"
due cucchiai di olio evo
sale, pepe e noce moscata q.b.




Procedimento:

Trifolate le zucchine, affettare sottilmente il cipollotto fresco (anche la parte verde) cuocere tutto in padella con olio evo, sale, aglio, peperoncino e spezie ayurvediche trovate al Naturasì
(in mancanza di questa miscela usate: origano, timo, basilico, rosmarino, pepe nero e paprika).
Quando saranno cotte e fredde aggiungere le mandorle grattugiate ed il lievito alimentare.
Accendere il forno a 180° e nel frattempo preparare la besciamella.
Io la faccio nel bimby inserendo tutti gli ingredienti nel boccale e cuocendo 12 minuti a 90° velocità 4.
Comporre le lasagne adagiando sulla teglia con carta da forno come prima cosa un foglio di pane carasau appena bagnato, aggiungere un filo di besciamella,
il composto di zucchine e di nuovo un foglio di pane carasau. Alternare così gli ingredienti. Finire con il pane carasau e la besciamella.
Cuocere fin quando la superficie non si dorerà. Sono ottime come piatto unico. Buone da mangiare anche il giorno seguente.

domenica 9 maggio 2010

Crakers mediterranei


Ragazzi ci risiamo con i problemi di linea!!! Purtroppo sarò incostante in questo periodo, fin quando non troverò un modo per connettermi visto che la (simpatica) telecom recentemente mi ha dato la bella notizia che non ci sono al momento linee disponibili!, quindi non sarà possibile attivare la linea internet :))
Va bhè che ho deciso di andare a vivere in un paesino di poche anime in mezzo alla natura ma non per questo voglio tagliare i ponti col mondo intero!!!!
Bhè ormai mi sono rassegnata alla battaglia per cui veniamo alla ricettina tanto agognata che sono felice di postare :)
Lo so, di tanto in tanto vi ripropino variazioni sul tema crackers sarà che io non ne posso fare a meno e allo stesso tempo mi piace sperimentarne sempre gusti nuovi. Così ecco quà questo nuovo esperimento.


Ingredienti:

150 g di pasta madre rinfrescata la sera prima
350 g di farina "0"
4/5 cucchiai di olio evo
sale q.b.
6/7 pomodorini secchi
10 capperi dissalati
10/15 olive taggiasche
un cucchiaino di origano
1/2 cucchiaino di malto (riso, mais, orzo)

Procedimento:

Impastare in una bull 150 g di pasta madre rinfrescata la sera prima, 350 g di farina zero, l'olio, un pizzico di sale, i pomodorini secchi rinvenuti in acqua calda per alemno mezz'ora e tagliati finemente, i capperi dissalati, l'origano, le olive taggiasche tritate grossolanamente e mezzo cucchiaino di malto di quello che preferite per attivare la lievitazione. Aggiungete l'acqua tipidapian pianino fino a formare una palla bella elastica e non troppo molle (non si deve appiccicare alle mani). Far lievitare fin quando la pasta non raddoppierà il suo volume. A questo punto stenderla sottilmente aiutandovi con poca farina, tagliare a losanghe o rettangoli e cuocere in forno a 170 ° fin quando non saranno belli dorati. Se li volete ancora più gustosi spennellatevi un filo di olio evo e una spolverata di sale prima di infornarli. Sono buoni sia caldi che freddi e deliziosi accompagnati da salsine di ogni tipo.
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