Cuocere in pentola a pressione, in acqua salata, le patate con la buccia e le carote ben pulite possibilmente separatamente. A cottura ultimata di entrambi i vegetali sbucciare le patate e rendere entrambe a dadini. Formare una cremina con la senape, l'aceto di mele, la maionese, l'olio ed il prezzemolo tritato finemente (aggiustare di sale se lo reputate necessario). Condire l'insalata con l'intingolo e mettere in forma. Prima di servire spolverizzare con alghe nori in fiocchi e pinoli.
martedì 28 dicembre 2010
Insalata tiepida di patate e carote all'agro
Cuocere in pentola a pressione, in acqua salata, le patate con la buccia e le carote ben pulite possibilmente separatamente. A cottura ultimata di entrambi i vegetali sbucciare le patate e rendere entrambe a dadini. Formare una cremina con la senape, l'aceto di mele, la maionese, l'olio ed il prezzemolo tritato finemente (aggiustare di sale se lo reputate necessario). Condire l'insalata con l'intingolo e mettere in forma. Prima di servire spolverizzare con alghe nori in fiocchi e pinoli.
venerdì 24 dicembre 2010
Natale hilare et Annum Faustum
Rilassatevi, divertitevi e non fatevi mancare tante goloserie che dopo le feste ci si rimette tutti in riga!!!! ;))
venerdì 26 novembre 2010
Roveja alla contadina
100 g di roveja
mezza cipolla
1 piccola carota
1 piccola costa di sedano
4 cucchia di passata di pomodoro
maggiorana e timo freschi (due ramoscelli)
olio e sale q.b.
1 peperoncino
5 cm di alga kombu
Procedimento:
mercoledì 24 novembre 2010
Da legume dimenticato a presidio slow food: la roveja
Che faccio? Ma certo che entro! Incuriosita dai legumi nei grossi sacchi di iuta inizio a chiedere informazioni e rimango folgorata da questa roveja e dalla storia di come questo pisello selvatico sia diventato un presidio slow food.
Sapete che non sono una persona che si dilunga nei post, ma vale veramente la pena spendere cinque minuti per leggere questa bella storia.
di Marisa Paolucci
Umbria, Civita di Cascia 1998: Silvana e Geltrude mentre riordinano la cantina della casa ricostruita dopo il terremoto del '79, trovano un polveroso barattolo di vetro pieno di semi colorati. Sono rossi, verdi, marroni e neri, insieme a un foglietto sbiadito dal tempo con scritto a matita un nome misterioso: ''roveja''. Dimenticati dal suocero ormai scomparso, nonna Lucia, visti i semi del barattolo, esclamo': ''Questa e' la roveja, e' tanto buona ma ti spezza la schiena!'' Silvana e Geltrude decidono di seminare la roveja che, dopo pochi mesi, giunge a maturazione. La pianta e' alta circa 1 metro e quando i baccelli si riempiono di semi il peso la fa appoggiare a terra dove bisogna faticosamente sradicarla a mano. Una volta seccata sul campo, si mette la pianta su un telo e si batte con dei bastoni fino a separare a mano il seme dal baccello. Totale della produzione nel 1998: 4 chilogrammi. A questo punto Silvana e Geltrude dopo il primo raccolto decidono di scoprire i segreti di quei piccoli semi colorati; iniziano i contatti con gli anziani della regione e la Facolta' di Agraria di Perugia per ricostruire la storia culturale e colturale del prodotto. Nei secoli passati questo legume era coltivato su tutta la dorsale appenninica umbro-marchigiana, in particolare sui monti Sibillini, dove i campi si trovavano anche a quote elevate. Questo tipo di pisello, oltre a essere coltivato cresce tuttora in modo spontaneo nei prati e lungo le scarpate. Il declino della roveja era iniziato nella seconda meta' del XX secolo, con la maggiore redditivita' di altre colture e l'introduzione dei mezzi meccanici nell'agricoltura. La sua origine non e' ancora chiaramente definita: molto probabilmente proviene dal Medio Oriente. In Europa questa specie conosciuta fin dalla preistoria ha rappresentato, insieme a lenticchia, orzo e farro, la base dell'alimentazione umana nel neolitico. Sia i Greci che i Romani lo consideravano un legume prelibato. In Umbria, anno dopo anno la produzione e' aumentata e i piccoli sacchetti di roveja, di fiera in fiera hanno incontrato l'interesse di Slow Food, l'associazione internazionale che promuove il recupero della biodiversita' tutelando i piccoli produttori e valorizzando sapori e territori. Cosi' nel 2006 la roveja, antico pisello selvatico, considerato quasi erba infestante, diventa presidio protetto da Slow Food. Le due piccole produttrici di Civita di Cascia dopo aver recuperato il seme antico, appassionate del loro lavoro, ne diffondono la conoscenza coinvolgendo altri coltivatori che al momento producono solo piccole quantita' per autoconsumo. La valenza nutritiva della roveja e' legata alla presenza di proteine, carboidrati, fosforo, potassio e pochissimi grassi. Come legume fresco contiene il 7% di proteine e fornisce circa 75 calorie per 100 grammi di peso netto. Una volta seccata il suo valore nutritivo e' piu' elevato, in quanto la perdita d'acqua porta a una rilevante concentrazione di tutti gli elementi nutritivi: le proteine diventano il 21%, e le calorie circa 300 per ogni 100 grammi di prodotto, grazie all'elevato contenuto di carboidrati che rappresentano il 50% del peso secco. Elevato e' anche il contenuto di potassio, di fosforo e anche di vitamina B1. Come per gli altri legumi il potenziale nutritivo di queste proteine, essendo di origine vegetale, non deve essere considerato elevato in quanto sono carenti di aminoacidi solforati. La roveja viene per questo consigliata nelle diete ipolipidiche. Contiene inoltre un elevato contenuto di fibra, sia insolubile come la cellulosa, localizzata nella buccia esterna e capace di regolare le funzioni intestinali, sia solubile che puo' contribuire alla regolazione dei livelli di glucosio e colesterolo nel sangue. Questo legume e' un ottimo ingrediente per le minestre e le zuppe. Con la sua farina macinata a pietra si prepara tradizionalmente un'ottima polenta.
* www.lapelle.it/alimentazione/roveja.htm
La roveja l’ho acquistata da “Antica spezieria eredi Bavicchi” in via dei Priori, 15 (centro storico) Perugia.
http://www.presidislowfood.it
martedì 23 novembre 2010
Girandole con totanetti e pesto di zucchine
Questo è un piatto che cucino in primavera o tarda estate, ma che non ho avuto l’opportunità di postare precedentemente. Dal momento che non avrete a disposizione il basilico fresco potrete aggiungere alla crema di zucchine un cucchiaio di buon pesto pronto, magari di quello buono buono, DOP ligure. Ho deciso di condividere con voi la ricetta comunque, dal momento che può essere una bella idea per la cena di capodanno o per la vigilia di natale per chi, come me, non fa uso di carne.
Ingredienti per due persone:
1 zucchina
10 foglie di basilico fresco (in mancanza di basilico un cucchiaio di pesto pronto DOP)
sale, olio evo q.b.
Procedimento:
Bollire una zucchina, frullarla con olio evo, sale e basilico (in alternativa con un cucchiaio di pesto DOP). Nel frattempo che la pasta cuoce tostare nell’olio uno spicchio d’aglio, quando avrà rilasciato il suo aroma toglierlo ed aggiungere i pomodorini pachino privati dei semi e tagliati a listarelle sottilissime. Far andare un paio di minuti ed aggiungere i totanetti che dovranno cuocere non più di 5 minuti. A cottura ultimata aggiungere il pesto di zucchine e la pasta. Mantecare il tutto e servire ben caldo.
lunedì 22 novembre 2010
Una mia rivisitazione: Pitta pugliese
Per il rivestimento:
400 gr di patate (4 medie) già mondate
100 gr di miglio
Olio evo, sale integrale e pepe q.b.
4 cipolle
50 gr. di tonno al naturale
6 cucchiai di passata di pomodoro
1 cucchiaio di capperi dissalati
2 cucchiai di olive denocciolate
Sale integrale, pepe, origano, olio evo q.b.
sabato 20 novembre 2010
Minestra di quinoa rossa con topinambur e zucchina
Sul blog in questione verranno raccolte ricettine di zuppe e minestre che andranno poi a formare una raccolta molto succulenta... Bhe a me sembra una buona isea, voi che ne dite?
http://ticucinocosi.blogspot.com/2010/10/contest-minestre-e-zuppe.html
1 tazza di quinoa rossa
½ cipolla rossa
1 cucchiaio di dado vegetale fatto in casa
4 topinambur
2 zucchine
1 foglia d’alloro
1 foglia di salvia
1/2 cucchiai di tamari
Olio evo, sale q.b.
Procedimento:
Tagliare la cipolla sottilissima. Tostarla in una pentola in acciaio dal fondo alto per qualche minuto con olio evo ed acqua. Nel frattempo pulire e mondare la zucchina ed il topinambur. Tagliarli a tocchetti ed aggiungerli alla cipolla. Unire la salvia e l’alloro e portare a cottura ma lasciarli leggermente croccanti. Aggiustare di sale. Nel frattempo cuocere in ½ litro di brodo (fatto con il vostro dado home made) la quinoa per 15 minuti circa. Scolarla ed aggiungerla alle verdure con poco brodo di cottura.
mercoledì 17 novembre 2010
Alici impanate affumicate
Ingredienti:
una decina di alici a persona freschissime e deliscate
Per l'impanatura (regolatevi a seconda delle alici che avete):
pane raffermo grattugiato (il mio era di zucca)
una punta di peperoncino
sale affumicato
timo (la punta di un cucchiaino)
olio evo q.b.
Procedimento:
Tritare grossolanamente il pane raffermo (non deve essere troppo secco); il mio era di zucca ecco perchè ha questo bel colore giallo ;) Riunire e mescolare bene tutti gli ingredienti della panatura. Passarvi le alici pulite e deliscate. Infornate a 150° pochi minuti e facendo attenzione a non farle seccare troppo.
domenica 14 novembre 2010
Grissini con zafferano e pepe di sichuan
Ora che ho preso confidenza con la mia nuova pasta madre chi mi ferma più?!?!?! In casa è coccolata come una cucciola al pari del bimby, anche lui uno strumento del quale non potrei più fare a meno :p
Ingredienti:
60 g di pasta madre (rinfrescata la sera prima)
una bustina di zafferano
la punta di un cucchiaino di malto
5 cucchiai di olio evo
un cucchiaino di sale
15 bacche di pepe di sichuan
Procedimento:
Come prima cosa rinfrescate la pasta madre la sera prima. La mattina mescolate 300 gr di farina "0" con 60 gr di pasta madre, una tazza di acqua tiepida, dove è stato precedentemente sciolto la punta di un cucchiaino di malto (o miele), e l'olio. Iniziate ad amalgamare gli ingredienti con l'aiuto di un cucchiaio di legno poi unite il sale, lo zafferano ed il pepe di sichuan precedentemente tostato in padella e frantumato. Impastate qualche minuto (se necessitate di maggiore acqua aggiungetela tiepida) fino a che si formerà un composto elastico che non si attacca alle mani. Lasciatela riposare in un luogo tiepido per 6/8 ore. Quando la riprenderete avrà raddoppiato le sue dimensioni iniziali. Strappate dal panetto una pallina per volta e stendetela come si fa per l'impasto degli gnocchi. Quando arriverà alla lunghezza desiderata arrotolatelo su se stesso ed adagiatelo sulla carta da forno. Prima di infornare salateli leggermente in superficie. Io uso il forno a 180° finchè non si dorano (attenzione che non ci mettono molto!).
giovedì 11 novembre 2010
Zuppetta di fave, piselli ed erbe aromatiche
Il periodo invernale non mi piace proprio. L'unica cosa che amo fare quando il freddo mi attanaglia è coccolarmi con delle belle zuppe fumanti! Ne creo sempre di diverse a seconda degli ingredienti che trovo in dispensa. Questo è anche un modo per mangiare le fave in un periodo dell'anno dove si trovano soltanto secche e vi dirò che questa combinazione mi ha dato molta soddisfazione!!!
tazza di fave secche
tazza di piselli secchi
1/2 cipolla rossa
1 cucchiaio di dado vegetale
olio evo, sale e peperoncino q.b.
1 rametto di rosmarino
1 rametto di timo fresco
1 rametto di maggiorana fresca
3/4 foglie di alloro
Procedimento:
mercoledì 3 novembre 2010
Gelatina di spezie e menta
Ciao a tutti!!! Che piacere rileggervi! Grazie per il caloroso ed affettuoso ben tornata! Purtroppo sarò ancora discontinua nei miei post, almeno fin quando la connessione non tornerà alla normalità! ( che a dirvela tutta mi sembra un'utopia!!!)
Vorrei condividere con voi le mie sperimentazioni sulla famigerata agar agar. Diciamo che nell'ultimo periodo ho preso gran confidenza con questa alghettina e a dirvela tutta mi sono fatta trasportare dalla fantasia (o più realisticamente dalla dispensa :) che, come sapete, è piena di spezie ed aromi.....la mia passione. Mi sono resa conto in fretta che con poca spesa si può creare un piatto gradevole e delicato ed anche molto particolare. Questa è una gelatina fresca perfetta per un fine pasto dissetante e leggerissimo. Sono molti gli ingredienti che ho utilizzato perchè in fondo è un'acqua aromatizzata per cui se non troverete tutte le spezie che ho utilizzato io prendetevi la libertà di riadattare la ricetta a seconda della vostra dispensa.
Questo tipo di dessert è perfetto per un pasto primaverile o estivo.
Ingredienti per quattro coppette:
670 g di acqua
1 cucchiaino e 1/2 di polvere di agar agar
2 foglie di alloro
3 bacche di cardamomo (frantumate)
2/3 bacche di pepe della giamaica (in alternativa chiodi di garofano)
2/3 bacche di pepe bianco
2/3 bacche di pepe della tasmania
1 anice stellato
6 fiori di cannella (o mezza stecca in alternativa)
1/2 cucchiaino di anice verde
5/6 rametti di menta piperita fresca
1 cucchiaino di fiori di lavanda essiccati
3 scorzette di limone
5 cucchiai di schiroppo d'acero (in alternativa malto, miele, zucchero mascobado)
Procedimento:
lunedì 1 novembre 2010
Conchiglioni ai frutti di mare
Ingredienti per 24 conchiglioni (6 a porzione):
1 zucchina
1 Kg di cozze
1 Kg di vongole veraci
2 spicchi di aglio
6 cucchiai panna vegetale
pan grattato q.b.
prezzemolo q.b.
olio evo, sale, pepe q.b.
Procedimento:
domenica 31 ottobre 2010
Crocchette di miglio e ceci
Ciao!!!! Ne è passato di tempo...avete ragione!!! A dir la verità non è colpa mia però. Gli eventi mi sono stati avversi e non c'è stato verso fino ad ora di collegarmi e postare....
Bhé riprendendo il discorso da dove l'ho lasciato vi lancio un'altra idea per un finger food sfizioso e decisamente più autunnale ma che parte dallo stesso concetto delle palline multicolor.
1/2 tazza di miglio
mezza tazza di farina di mais per polenta
Procedimento:
Il procedimento è identico per la ricetta precedente, per cui cuocere il miglio in acqua con un pizzico di sale seguendo le istruzioni della vostra confezione. Scolarlo e frullarlo con una tazza di ceci già cotti. Lasciar raffreddare il composto e formare delle palline che poi passerete nella panatura formata da una miscela di pan grattato e farina di mais. Appena l'olio arriva a temperatura friggere le palline scolarle e salarle. Servirle caldissime.
martedì 27 luglio 2010
Palline multicolor
1 tazza di ceci già cotti
1/2 tazza di miglio
Aromi a piacere (rosso: paprika; verde: alghe nori in fiocchi; blu: semi di papavero; nero semi di sesamo; multicolor mix di spezie giapponese che riassume un pò tutti gli ingredienti elencati fin quì)
Cuocere il miglio in acqua con un pizzico di sale seguendo le istruzioni della vostra confezione. Scolarlo e frullarlo con una tazza di ceci già cotti. Lasciar raffreddare il composto e formare delle palline che poi passerete nelle diverse polveri colorate per aromatizzarle. Spero nella mia velocità di essere stata sufficientemente chiara ed esaustiva, ma come potrete immaginare ho i minuti contatissimi non disponendo più di un mezzo di comunicazione proprio!!!
Ah! Santa pazienza ;)
giovedì 22 luglio 2010
Pesto di cime di carota
Le cimette sanno di carota ma non hanno un sapore dolciastro e sono perfette per farne un pesto, che tra l'altro devo aver visto da qualche parte nella blogsfera ma non ricordo proprio dove.... Unico inconveniente è che bisognerà mondarle bene e selezionare solo le foglioline, senza fusto altrimenti si rischierà di avere un pesto un pò fibroso. Per evitare questo credo che si potrebbe dare prima una sbollentata...non so, devo provare... eventualmente vi faccio sapere ;)
Oltre a farne un condimento per la pasta questo pesto è ottimo come accompagnamento, salsina per crackers o grissini. Io quì sotto li ho proposti con una spolverata di alghe nori... che te lo dico affà le metto dappertutto!
Per due porzioni di pasta:
180 g di mezze maniche
1 ciuffo di cimette di carota
1/2 spicchio d'aglio
6 cucchiai di olio evo
2 cucchiai colmi di pinoli
6/7 capperi dissalati
2 cucchiai di lievito alimentare
acqua, q.b.
Procedimento:
Non c'è cosa più facile che fare un pesto! Mescolare tutti gli ingredienti e frullarli insieme o se preferite, pestateli in un mortaio di marmo. Il gioco è fatto! Non vi impazzite, la cucina rimarrà pulita e soprattutto, con questi caldi caraibici, non dovrete accendere i fuochi se non per la cottura della pasta! Allora buon pesto a tutti ;D
mercoledì 16 giugno 2010
La realizzazione di un sogno!
"Va bene" ho risposto io con la mia solita nonchalance, completata da una faccia di cera.
Ha provato la bellissima emozione anche la vecchina di 80 anni, vuoi che non ci riesco io con il mio aplomb inglese? Io che non riuscivo a mettere la testa sott'acqua ed ora (per perseveranza puramente arietina) vado a 40 metri?
Non posso perdermi questa occasione!
Ora riguardando il video capisco che ho vissuto tutto con la massima inconsapevolezza, vedere gettarmi dall'aereo con sotto la vista del mare mi fa quasi rabbrividire!
Questo è un piccolo sunto del lancio per chi abbia la curiosità di capire com'è .... si sa mai che a qualcuno di voi prenda voglia!
http://www.turbolenza.eu/
http://www.skydivefano.eu/
http://www.alimarche.it/
martedì 15 giugno 2010
Salvia fritta ghiacciata
La ricetta è banalissima e l'ho rubata al gambero rosso...non ricordo francamente chi l'aveva proposta fatto sta che avevo visto che i bifun (spaghetti di riso) potevano essere fritti e si sarebbero gonfiati in modo curioso! Detto, fatto mi è venuta l'idea di farne un decoro per la frittura della salvia che così risulta croccantissima e divertente.
salvia
un uovo
sale
spaghetti di riso